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Sandy spegne l'America Cinquanta morti e 8 milioni senza luce

Devastati New York, dove ci sono state 22 vittime, e il New Jersey. Chiuse tre centrali nucleari e danni per 50 miliardi. Il tifone è da record: tra i più costosi della storia

Sandy spegne l'America Cinquanta morti e 8 milioni senza luce

New York La Grande Mela è in ginocchio. Più di un milione di newyorchesi sono senza luce. Downtown, la zona finanziaria di Wall Street è completamente evacuata e ancora allagata da un metro e più di acqua. Il Queens è in fiamme da 36 ore, un centinaio di case sono state distrutte dal fuoco e quasi tutti i suoi quartieri sono sotto 30-40 centimetri di acqua. La spiaggia di Long Island è completamente devastata e sono migliaia le case distrutte e danneggiate seriamente e più di 800mila abitanti, quasi l'80% dei residenti dell'isola, senza luce. Tanto che Obama dichiara lo stato di catastrofe nello Stato di New York.
Ma a pochissima distanza la devastazione dell'uragano Sandy è inimmaginabile. «È la più grande catastrofe naturale del New Jersey», ha detto il governatore Chris Christie, con quasi tre milioni di persone senza energia elettrica, i due-terzi dei residenti e il presidente Obama in arrivo oggi. Il Jersey Shore, le famose spiagge sabbiose di questo Stato, sono completamente devastate come se l'uragano Sandy, con i suoi venti sopra i 100 chilometri orari, si fosse abbattuto con un gigantesco rullo compressore. Sono migliaia e migliaia le case devastate e da ricostruire ex novo, con decine di abitazioni sradicate dalle fondamenta e che galleggiano ora lungo le principali autostrade del New Jersey, tutte chiuse al traffico, perché allagate in diversi tratti. Il reattore 1 della centrale nucleare di Hancocks Bridge, è stato fermato ieri mattina e a fine giornata il bilancio delle centrali nucleari chiuse in New Jersey è salito a tre. Sandy ha causato anche il cedimento di una grande diga, allagando e devastando tre cittadine: Monachie, Little Ferry e Caristadt.
Da Washington a New York, sono 8,2 milioni gli abitanti al buio e dovranno aspettare più di una settimana per il ritorno dell'energia elettrica. Sono almeno 48 i morti, ma è un bilancio destinato a salire; diciotto le vittime solo nella Grande Mela, come reso noto dal sindaco Michael Bloomberg. Danni stimati per 50 miliardi, che fanno di Sandy uno dei dieci uragani più costosi della storia americana.

A fatica Manhattan cerca di ritornare alla normalità. Riaperti ieri tutti i ponti, ma i tunnel sono ancora impraticabili, allagati, a eccezione del Lincoln che unisce il New Jersey a Manhattan. La rete metropolitana, la più grande al mondo con 8 milioni di passeggeri al giorno, resterà chiusa per almeno altri 4-5 giorni. Hanno ripreso a funzionare nel pomeriggio diverse linee di autobus urbani, ma occorrerà una settimana per rimettere in piedi l'intero sistema di trasporto pubblico. Anche i taxi hanno ripreso a funzionare e hanno l'obbligo di prendere a bordo più passeggeri possibili. Le scuole rimangono chiuse, Wall Street riaprirà oggi e ai tre piccoli ospedali evacuati ieri per mancanza di energia elettrica e con i generatori in tilt, forse se ne aggiungeranno altri se entro 48 ore la luce non dovesse ritornare. Cancellati quasi 14mila voli, fermi tutti i treni locali e a lunga percorrenza da e per New York. Occorreranno 4-5 giorni per ripristinare la rete. E il presidente avverte dal quartier generale della Croce Rossa, che ha lanciato un appello per le donazioni di sangue: «Non è finita».
Il dramma di Sandy, ora degradata a «tempesta», è che i venti soffiano oltre i 100km/h per più di 24 ore. I rami più deboli e le piante più vecchie vengono spezzate o sradicate, provocando l'abbattimento dei vicini pali della luce. E quindi l'interruzione dell'energia elettrica per giorni interi o settimane nelle zone più colpite. Ciò significa anche l'interruzione di tv, internet e telefoni.

Se si ha in casa un potente generatore si può avere acqua corrente ed energia per cucinare, altrimenti bisogna trasferirsi in un rifugio attrezzato dai Comuni, dallo Stato e dalla Fema, la protezione civile.

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