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Se i grandi scivolano sul calzino

Dai gambaletti della Merkel ai pantaloni sgualciti di Carlà, è la stagione della sciatteria

Se i grandi scivolano sul calzino

Va bene che la crisi impone a tutti essenzialità e senso della misura, ma il confine tra sobrietà e sciatteria non è mai stato labile come negli ultimi mesi: tra pantaloni sgualciti, calzini che sbucano dagli abiti da sera, e shorts decisamente troppo short, la trascuratezza tra i grandi del mondo è assurta a vezzo, e la crisi ne è diventata l'alibi: da quando l'impennata dello spread ha aperto la strada alla caduta dello stile non c'è più niente che non sia permesso.
L'ultimo scivolone in ordine di tempo è stato quello della cancelliera tedesca Angela Merkel, che quando si è presentata alla prima dell'Olandese volante in versione gran soiré ha lasciato tutti a bocca aperta: sciantosa, civettuola e insolitamente scollata (aveva le spalle nude) nel suo abito di raso verde ottanio, ha sfoggiato una collana di perle e un make-up sofisticato. Ma chi ha pensato che l'arbitro dell'economia europea si fosse improvvisamente trasformato in arbitro di eleganza si è ricreduto in pochi minuti, giusto il tempo abbassare lo sguardo.
Da sotto il vestito, a inguainare i piedini di Angela sono sbucati un paio di gambaletti color carne. Di quelli che in genere giacciono ignorati e spaiati sul fondo dei cassetti femminili, e che tutt'al più vengono destinati ai pantaloni, perchè l'elastico che arriva alla caviglia - oltretutto stigmatizzandola con segni indelebili - non è uno spettacolo godibile.
Il color carne non si abbina al rosso della passerella e nemmeno il gambaletto, così il dettaglio ha fatto il giro del mondo e la cancelliera, inizialmente lodata per l'audacia è stata impietosamente sbeffeggiata.
Comunque non quanto Carla Bruni in occasione della cerimonia per il passaggio di consegne tra il marito e Francois Hollande: l'ex premiere dame si è presentata con un paio di pantaloni neri che avevano tutta l'aria di non aver conosciuto il ferro da stiro, una t-shirt bianca e una borsa marrone. Con il suo look più adatto ai corridoi di un supermercato che alla scalinata dell'Eliseo è riuscita nell'impresa di far sembrare elegante Valerie nel suo tailleurino d'ordinanza. Del resto, tanta negligenza formale rivela una premeditazione che a Carlà deve essere sembrata chic, visto che l'informalità ormai regna sovrana. E non solo in Europa.
Per il G8 il presidente Obama ha accolto a Camp David nella residenza di riposo dei presidenti americani i suoi ospiti. Tutti senza cravatta, tranne un impacciato e inamidato François Hollande che, per il suo debutto internazionale, aveva scelto una mise più formale. Non solo il nodo al collo del presidente francese ne ha certificato l'inequivocabile status di «ultimo arrivato» tra i grandi della politica mondiale, ma ha anche scatenato l'ilarità di Obama che, come un bulletto qualsiasi, non ha perso l'occasione di infierire: «Francois, abbiamo deciso che ti puoi togliere la cravatta» lo ha pungolato di fronte alla stampa per poi aggiungere malignetto: «Certo devi apparire bene ai giornalisti». E non si sa se la caduta di stile più rovinosa riguardi il nodo al collo di Hollande o la spacconata presidenziale.
Intanto anche la first lady americana ci ha abituato a look piuttosto informali: la sua discesa dalla scaletta dell' Air Force One con addosso un paio di shorts molto corti ha suscitato entusiamo e critiche in egual misura. In forma splendida, e con l'aspetto di una turista appena tornata da Diseney World in classe economica, si è fatta fotografare a un passo dall'aereo presidenziale con un'espressione di massima incuranza alle regole del bon ton.

Ma se il contesto avrebbe richiesto maggiore eleganza, la sua nonchalance è sembrata a molti davvero chic.

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