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Siria, 1500 persone evacuate da quartiere di Damasco assediato

Intanto il Consiglio nazionale siriano fa sapere che diserterà "Ginevra 2"

Siria, 1500 persone evacuate da quartiere di Damasco assediato

Tre cooperanti della Croce Rossa sono stati rapiti nel nordovest della Siria: lo riferisce l’agenzia di Stato siriana Sana, precisando che il gruppo operava nella zona di Idlib. Si tratta di cooperanti della Croce Rossa internazionale (Cicr) . Un gruppo di uomini armati ha aperto il fuoco contro il convoglio della delegazione lungo la strada Sermin-Saraqib. Poi il gruppo è stato sequestrato e preso in ostaggio.

Evacuati 1500 civili a Damasco

La Mezzaluna rossa siriana ha evacuato almeno 1.500 persone da un quartiere di Damasco, da mesi assediato dall’esercito siriano. Donne e bambine, ha spiegato il portavoce dell’organizzazione, Khaled Erksoussi, sono stati portati in luoghi più sicuri. Il luogo teatro dell’assedio è alla periferia di una zona chiamata Moadamiyet al-Sham. Sul fronte diplomatico non si registrano significativi passi avanti. Anzi, il Consiglio nazionale siriano, il gruppo più importante di opposizione al regime all’interno della Coalizione nazionale siriana, ha deciso di non partecipare alla conferenza di pace Ginevra 2 e minaccia di ritirarsi dalla Coalizione se questa deciderà di aderire alla conferenza. Lo ha dichiarato George Sabra, presidente del Consiglio Nazionale Siriano (Cns). "Non abbiamo visto nessun passo in avanti, esterno o interno. Non ci sono miglioramenti nella situazione e non c’è un ambiente adeguato per la celebrazione di Ginevra2". Il Consiglio Nazionale Siriano è il gruppo più importante all’interno della Coalizione Nazionale Siriana, la principale alleanza dell’opposizione, che deciderà se partecipare alla riunione di Ginevra in una riunione il 24 e il 25 ottobre.

Colpo di mortaio uccide bimba a Damasco

Una bambina di soli 8 anni è rimasta uccisa dall’impatto al suolo nel centro di Damasco di un colpo di mortaio, caduto sabato vicino a una scuola nel quartiere di Abu Roummanneh, dove si trovano gran parte delle ambasciate straniere. Ferite altre undici persone, tra cui una donna: lo hanno denunciato fonti della polizia siriana, che hanno imputato lo sparo ai "terroristi", espressione con cui i lealisti alludono comunemente ai ribelli. Una seconda salva si è abbattuta su una piazza, provocando solo danni materiali. Più pesante invece il bilancio di un analogo bombardamento sul sobborgo cristiano di Jaramana, situato nella provincia di Rif Dimashq, una decina di chilometri a sud-est della capitale: almeno tre le vittime. L’area è considerata filo governativa. Negli ultimi tre giorni di scontri tra jihadisti e ribelli, ad Aleppo, si registrano almeno 50 combattenti morti, riferisce l’Osservatorio siriano dei diritti umani.

A fronteggiarsii sono stati i miliziani dello Stato islamico di Iraq e Siria (Isis), affiliato ad Al Qaeda e formato soprattutto da jihadisti stranieri, e un battaglione dell’Esercito siriano libero (Esl) sostenuto dalla Coalizione delle opposizioni.

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