Crisi siriana

Siria, Domenico Quirico è libero. "Non mi hanno trattato bene"

Rapito lo scorso aprile mentre raccontava la crisi di Damasco, il giornalista della Stampa è stato rilasciato

Siria, Domenico Quirico è libero. "Non mi hanno trattato bene"

Domenico Quirico, inviato della Stampa, è di nuovo libero. Il giornalista, partito il 9 aprile scorso per la Siria, per raccontare la guerra che da oltre due anni dilania il Paese, era stato fermato nel percorso che doveva condurlo da confine con il Libano a Homs e poi a Damasco, per raccontare due volti differenti della guerra.

I contatti con la redazione si erano interrotti poco dopo il suo ingresso in Siria. Un silenzio a cui Quirico aveva abituato chi lavorava con lui, ma che dopo diversi giorni senza una sola comunicazione aveva convinto il quotidiano torinese a contattare la Farnesina, per aprire tutti i canali possibili e scoprire che era stato dell'inviato. Il 29 aprile, il direttore Mario Calabresi aveva reso nota la sparizione del suo giornalista, venti giorni dopo l'ultimo contatto.

Da lì un lungo silenzio, che si era rotto nel primo pomeriggio del 6 giugno, quando la moglie Giulietta aveva ricevuto una breve telefonata, in cui il giornalista confermava di stare bene, dicendo di essere stato rapito. Pochi giorni prima le figlie, Metella ed Eleonora, avevano lanciato un appello, diffuso in tutto il mondo arabo, chiedendo informazioni sulla sorte del padre.

Il caporedattore Esteri della Stampa, Alberto Simoni, ha detto a SkyTg24 che il giornalista ha parlato con la famiglia prima di partire alla volta dell'Italia. Con lui - ha scritto su twitter il premier belga Elio Di Rupo - è stato liberato anche Pierre Piccinin. Quirico è arrivato a Ciampino con un volo militare poco dopo la mezzanotte.

In buone condizioni di salute, alla stampa ha dichiarato di non essere trattato bene dai suoi rapitori. "Ho cercato di raccontare la rivoluzione siriana - ha detto - ma può essere che questa rivoluzione mi abbia tradito. Non e' piu' la rivoluzione laica di Aleppo, e' diventata un'altra cosa". Ha poi lasciato l'aeroporto militare con il ministro degli Esteri, Emma Bonino.

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ringraziato "per l'impegno dispiegato" la Farnesina e i servizi "per il successo di tutti i delicatissimi passi volti a garantire la libertà di Domenico Quirico".

La Bonino ha parlato di una notizia che "riempie di grande gioia e di soddisfazione".

Commenti