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Strage di cani: usati come corrieri della droga e poi uccisi

Imbottivano i cani per importare la droga e poi li ammazzavano: 75 arresti in tutta Italia

Strage di cani: usati come corrieri della droga e poi uccisi

Nascondevano la cocaina, proveniente dai cartelli colombiani e messicani, nelle viscere di cani di grossa taglia. E li uccidevano senza pietà. La polizia ha sgominato una banda di sudamericani coinvolta nel traffico internazionale di stupefacenti. Le gang latinos utilizzavano i cani come corrieri, imbottendoli di cocaina prima della partenza per poi ucciderli per recuperarla.

Il particolare, raccapricciante, è emerso dalle indagini che hanno accertato come gli animali venissero sottoposti a vere e proprie operazioni chirurgiche prima di partire: il loro intestino veniva riempito di ovuli. Poi, una volta giunti a destinazione, venivano brutalmente squartati e gli ovuli recuperati. Almeno una cinquantina i casi stimati in base a quanto è emerso dalle intercettazioni, ma si teme che il numero possa salire. Le razze degli animali utilizzati erano in gran parte San Bernardo, Gran Danese, Dog de Bordeaux, Mastino Napoletano e Labrador in grado di contenere oltre un chilogrammo di cocaina purissima.

La droga prima di essere collocata nel ventre dei cani veniva avvolta nel cellophane, poi nella carta carbone (per essere invisibile ai raggi X) e sigillata con uno scotch di vinile nero, sempre per mimetizzare il contenuto. Un solo cane si sarebbe salvato.

Le leggi del mercato della droga non conoscono umanità.

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