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Svolta sulle Pussy Riot Putin scarcera Alyokhina

La Alyokhina beneficia dell'amnistia, ma attacca: "Se avessi potuto, avrei rifiutato"

Le Pussy Riot Maria Alyokhina e Nadezhda Tolokonnikova
Le Pussy Riot Maria Alyokhina e Nadezhda Tolokonnikova

Beneficiando dell’amnistia approvata dalla Duma russa, sono state rilasciate Maria Alyokhina e Nadia Tolokonnikova, le due Pussy Riot che dall’agosto 2012 scontavano due anni di prigione nel carcere di Nizhni Novgorod per aver recitato una preghiera blasfema contro il presidente Vladimir Putin nella cattedrale di Cristo il Salvatore a Mosca. Il 18 dicembre l'assemblea russa ha approvato all’unanimità il provvedimento di clemenza proposto dallo stesso Putin e dedicato al ventesimo anniversario della Costituzione della Federazione Russa.

"L’amnistia è soltanto una trovata pubblicitaria per il Cremlino". È sato il primo, tagliente commento della 25enne Maria Aliokhina, uscita dal carcere, con tre mesi di anticipo rispetto alla naturale scadenza della pena. Dopo essere stata scarcerata ha subito incontrato a Nizhni Novgorod, dove è stata detenuta nella colonia penale numero 2, un gruppo di difensori dei diritti umani. L'avvocato della ragazza, Piotr Zaikin, non ha commentato il possibile progetto della propria assistita di tornare a Mosca. Di un suo rientro immediato nella capitale russa aveva parlato poco prima Piotr Verzilov, marito della Tolokonnikova. "Se fosse possibile rifiutare l’amnistia, l’avrei fatto personalmente - ha detto Aliokhina in una intervista alla televisiva russa d’opposizione Dozhd - perché non credo sia un atto umanitario, ma una trovata pubblicitaria".

La legge sull’amnistia, approvata lo scorso mercoledì dal Parlamento russo, ha consentito anche la scarcerazione dell’ex oligarca e oppositore del presidente Vladimir Putin, Mikhail Khodorkovsky. Vsevolod Chaplin, capo del Dipartimento per le Relazioni con la Società del Patriarcato di Mosca, ha spiegato che la posizione della Tolokonnikova, con cui ha avuto uno scambio epistolare in questi mesi, "non è cambiata in modo radicale" a differenza invece della compagna Aliokhina, che ha avuto "una certa evoluzione".

"Mi sembra ci sia in lei la comprensione del dolore causato ai fedeli dalle sue azioni - ha concluo Chaplin - questo è un buon segno".

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