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Pistorius telefonò all'amico del cuore: "Ho ucciso la mia baba"

Prende sempre più piede la pista del movente della gelosia. Ritrovata in casa una mazza coperta di sangue: la Scientifica dirà a chi appartiene. Secretata l'autopsia

La pistola usata da Oscar Pistorius per uccidere la fidanzata Reeva
La pistola usata da Oscar Pistorius per uccidere la fidanzata Reeva

Una mazza da cricket ricoperta di sangue e una telefonata all'amico del cuore. Sono i nuovi colpi discena che stanno mettendo insieme il puzzle per capire cosa è successo nella casa di Oscar Pistorius la notte di San Valentino. Gli investigatori stanno indagando, senza sosta, sull’omicidio di Reeva Steenkamp, la modella 30enne trovata morta nell’abitazione a Pretoria. La gelosia potrebbe, infatti, essere il movente che ha scatenato la rabbia assassina dell'atleta. Il campione paralimpico sudafricano potrebbe aver perso la testa per un’amicizia fra la ragazza e il 24enne cantante di colore, Mario Ogle. Un’amicizia nata durante i lunghi giorni insieme sul set del reality show Tropika Island of Treasure, una sorta di Isola dei famosi sudafricana preregistrata.

Il nuovo elemento, rivelato da un’amica di Reeva, Dominique Piek, si è subito trasformato in una nuova pista investigativa per la polizia. Un elemento che rafforza la tesi dell’omicidio volontario sostenuta dall’accusa. La pista della gelosia potrebbe complicare la sostenibilità della premeditazione, ma complica soprattutto la versione dell’omicidio per errore, addotta da Pistorius e sostenuta dalla difesa, secondo cui l’atleta avrebbe scambiato la fidanzata per un ladro introdottosi in casa di soppiatto. Oltre all'amicizia con Ogle gli inquirenti starebbero, infatti, vagliando i rapporti con la star degli Springbok Francois Hougaard. Amico intimo anche di Pistorius, il 24enne rugbista non è sceso in campo il giorno dopo la morte di Reeva. I due, che avevano contatti regolati via Twitter, erano molto amici e avevano avuto una relazione nel passato. Adesso si aggiunge un altro, agghiacciante particolare: una mazza da cricket che, stando a quanto scrive il settimanale City Press, sarebbe stata ritrovata ricoperta di sangue. "La Scientifica dirà a chi appartiene quel sangue", ha detto una fonte vicina alle indagini al giornale, aggiungendo che la testa di Reeva era fracassata.

Indagini preliminari indicano che la donna è stata uccisa nella notte di San Valentino con quattro colpi di pistola di cui due sparati alla testa. L’autopsia è già stata effettuata, ma i risultati rimangono secretati. Gli inquirenti, riferiscono fonti sentite da City Press, stanno lavorando su tre ipotesi per spiegare il ritrovamento della mazza da cricket: Pistorius l’avrebbe usata per aggredire Reeva, oppure la modella per difendersi, o ancora l’atleta ci avrebbe spaccato la porta del bagno dove Reeva si era nascosta. Pare, infatti, che il primo proiettile sia stato sparato nella camera da letto, poi la modella si sarebbe chiusa a chiave nel bagno: un proiettile la raggiunse all’anca e lei cercò rifugio in bagno, ma lui le sparò altri tre colpi, di cui due la raggiunsero alla testa. A quel punto, Pistorius prese in braccia la giovane morente, portandola giù per le scale. Tentò anche disperatamente di rianimarla, facendole la respirazione bocca a bocca; ma ormai non c’era più nulla da fare.

Il migliore amico di Pistorius ricevette una telefonata proprio da "Blade Runner" la notte in cui fu uccisa la fidanzata. Non era ancora stata chiamata l’ambulanza e Pistorius telefonò a Justin Divaris, alle 3:55 per raccontargli, in lacrime e con la voce strozzata, cosa era accaduto: "Ho ucciso la mia baba. Dio, portami via...". E quando Divaris, incredulo, gli chiese "Ma cosa stai dicendo?", l'atleta rispose "C’è stato un terribile incidente, ho sparato a Reeva".

Divaris era stato l’uomo che aveva presentato la top model allo sprinter sudafricano.

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