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Ucciso viceministro, scontri nel deserto

Impennata di violenza in Libia

Tripoli - Impennata di violenza in Libia. La notte scorsa è stato assassinato a colpi d'arma da fuoco a Sirte il vice-ministro dell'Industria Hassan al-Droui, mentre nel sud desertico continuano sanguinosi scontri etnici tra tribù rivali, con un bilancio di quasi trenta morti e decine di feriti in meno di due giorni.

L'agguato di Sirte, località situata a circa 500 chilometri a est della capitale Tripoli dove al-Droui era nato, segna l'ennesimo punto di svolta negativo nella tragica situazione libica: l'omicidio è infatti il primo di un membro di governo dalla caduta, nel 2011, del regime di Muammar Gheddafi. In un comunicato l'esecutivo ha denunciato «un vile atto criminale», assicurando che «farà di tutto per catturare e processare gli autori» dell'assassinio.

Al-Droui era un ex esponente del Consiglio nazionale di transizione, il braccio politico della ribellione che ha rovesciato Gheddafi con l'aiuto dell'intervento armato internazionale della Nato. Anche Gheddafi era nato a Sirte ed è proprio qui che il leader libico fu catturato e linciato il 20 ottobre 2011.

La città, che fu l'ultima tra le raccoforti del raìs a cadere, come la maggior parte del Paese non è mai stata completamente pacificata.

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