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Usa, ancora stallo sul debito. Trattative tra Obama e repubblicani

Il presidente Usa rifiuta la proposta di innalzare il tetto per sei settimane. Ma incontra l'opposizione e apre a una mediazione

2013 - Barack Obama telefona al presidente iraniano Rohani
2013 - Barack Obama telefona al presidente iraniano Rohani

È ancora stallo negli Stati uniti per la questione del debito. Ieri i repubblicani avevano proposto un innalzamento del tetto per sole sei settimane (quasi 17mila miliardi di dollari), ma la proposta è stata rifuitata da Barack Obama dopo una giornata di trattative.

Fumata grigia questa notte (tardo pomeriggio in Usa) alla fine di un delicato vertice alla Casa Bianca. Un primo spiraglio arriva però proprio dall'incontro, considerato il primo serio faccia a faccia tra le due parti.

Il meeting a cui hanno partecipato 20 repubblicani capitanati dallo speaker John Boehner, è stato definito "buono" dalla Casa Bianca anche se "nessuna specifica decisione è stata presa". Obama resta disposto a continuare a trattare. I repubblicani dal canto loro hanno detto che il meeting durato un’ora e mezzo è stato "utile e produttivo".

Secondo fonti interne al governo, Obama avrebbe fatto pressioni affinché i repubblicani consentano il ritorno alla normalità delle attività governative, paralizzate dallo scorso primo ottobre. Il cosiddetto "shutdown" è scattato quel giorno con la mancanza dell’approvazione del bilancio per l’anno fiscale 2014. I repubblicani sembrano si siano detti disposti a fare ripartire la macchina organizzativa della prima economia del mondo entro la settimana prossima, purché si raggiunga un accordo sul budget.

Fino ad ora Obama si è rifiutato di condurre negoziati senza la riapertura del governo e il rialzo del tetto al debito.

Ma per simili scelte i repubblicani chiedevano misure per la riduzione del deficit e modifiche alla riforma sanitaria soprannominata Obamacare, che il presidente non avrebbe mai accettato.

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