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Venti di guerra tra Turchia e Siria: scontri al confine

Bombardati obiettivi in Siria in risposta ai colpi di mortaio caduti in territorio turco

La Turchia ha bombardato obiettivi in Siria in risposta ai colpi di mortaio caduti oggi in territorio turco. I razzi sparati dalla Siria erano infatti caduti su diverse abitazioni uccidendo almeno cinque persone. Tra le vittime c'è anche un bambino di sei anni.

"La Turchia - ha subito fatto sapere l’ufficio del primo ministro Recep Erdogan - ha subito risposto all’attacco siriano di oggi con le sue forze armate nella zona di confine". L’artiglieria turca ha, infatti, colpito obiettivi siriani individuati dai radar. Subito dopo, il governo di Ankara ha chiesto e ottenuto la convocazione di una riunione urgente della Nato per far luce sui colpi di mortaio esplosi oggi in territorio turco e provenienti dalla Siria. Il consiglio atlantico della Nato si è così riunito a Bruxelles sulla base dell’articolo 4 del Trattato dell’Alleanza. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon ha subito invitato il governo siriano a "rispettare pienamente l’integrità territoriale dei Paesi vicini" e a "porre fine alla violenza contro la popolazione". Ban Ki Moon ha, quindi, ribadito come la militarizzazione del conflitto in Siria stia portando a "risultati tragici" per i civili nel Paese, ma anche producendo pericoli crescenti per i Paesi confinanti. Gli Stati Uniti si sono subito detti "indignati" dall'attacco siriano. Il segretario di Stato Hillary Clinton ha spiegato che Washington ha consultato gli alleati della Nato su questa "situazione molto pericolosa".

Ankara ha richiesto al Parlamento il via libera per condurre operazioni militari al di fuori dal territorio nazionale.

Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, arrivando all'Università Luiss per un convegno, ha definito il governo "perfettamente legittimato" a chiedere l'autorizzazione.

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