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Voglio leggere il Corano in Duomo e a San Pietro

Un errore dare alle fiamme il testo sacro ai musulmani. Mi limiterò a citare alcuni passaggi, tutti capiranno

Voglio leggere il Corano in Duomo e a San Pietro
Con la presente chiedo ai Prefetti di Milano e di Roma, alla Curia Ambrosiana e alla Segreteria di Stato del Vaticano,l’autorizza­zione a organizzare due manifestazioni pubbliche in Piazza Duomo e in Piazza San Pie­tro per far conoscere agli italiani la verità sul Corano e su Maometto. Considero un errore dare alle fiamme il testo considerato sacro dai musulmani e tacere sulla vita del fondatore dell’islam, così co­me provo orrore per le stragi che ne conseguono. Ebbene proprio perché sono consapevole che vi è un rapporto di causa ed effetto tra ciò che è prescritto nel Corano e l’esempio dato da Maometto e tra la predicazione d’odio, l’incitazio­ne alla violenza e la perpetrazione di efferati crimini da parte dei mu­sulmani, ho deciso che è un dove­re civ­ico e una missione morale af­fermare la verità. Basta con il rogo del Corano e le vignette su Mao­metto! Il Corano non va bruciato ma letto in pubblico in modo chia­ro e senza alcun commento! Mao­metto non­va deriso esasperando­ne i tratti ma rappresentato ogget­tivamente così come viene descrit­to dai suoi biografi ufficiali!

Anticipo al prefetto di Milano e alla Curia ambrosiana che in Piaz­za Duomo leggerò anche i seguen­ti versetti del Corano che ordina­no ai musulmani di uccidere gli ebrei e i cristiani a meno che non si convertano e non si sottometta­no all’islam: «Combattete coloro che non credono in Dio e nell’Ultimo Gior­no, che non vietano ciò che Dio e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la Gente del Libro (ebrei e cristiani, nd r), che non scelgono la religione della verità, finché non paghino il tributo uno per uno, umiliati. Dicono gli ebrei: “Esdra è figlio di Dio” e i cristiani dicono: “Il Messia è figlio di Dio”. Questo è ciò che esce dalle loro bocche. Ripetono le parole di colo­ro che prima di loro furono infede­li. Dio li distrugga! Essi sono fuor­viati » (IX, 29-30).

«E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: “Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori dei mi­scredenti: colpiteli fra capo e col­lo, colpiteli sulle falangi! E ciò av­venne perché si erano separati da Dio e dal Suo Messaggero”. Dio è severo nel castigo con chi si sepa­ra da Lui e dal Suo Messaggero! As­saggiate questo! I miscredenti avranno il castigo del fuoco! O cre­denti, quando incontrate gli infe­deli in ordine di battaglia, non vol­gete loro le spalle. Chi quel giorno volgerà loro le spalle- eccetto il ca­so di stratagemma per meglio combattere o per raggiungere un altro gruppo- incorrerà nell’ira di Dio e il suo rifugio sarà l’inferno. Quale triste rifugio! Non voi li ave­te uccisi. Dio li ha uccisi» (VIII, 12-17).

«O credenti, non sceglietevi per alleati ebrei e cristiani, sono allea­ti gli uni degli altri, e chi li sceglie come alleati è uno di loro. In verità Dio non ama il popolo degli ingiu­sti» (V, 51).

Ugualmente anticipo al prefet­to di Roma e alla segreteria di Sta­to del Vaticano che nella manife­stazione pubblica a Piazza San Pietro leggerò anche questi pas­saggi tratti dalla Sira, la raccolta dei detti e dei fatti attribuiti a Mao­metto: «Il Profeta - le preghiere e la pa­ce di Allah siano con Lui - dichia­rò: “L’Ultimo Giorno non verrà fin­ché tutti i­musulmani non combat­teranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno, e fino a quando gli ebrei si nasconderan­no dietro una pietra o un albero, e la pietra o l’albero diranno:O mu­sulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me- vie­ni e uccidilo; ma l’albero di Ghar­qad non lo dirà, perché è l’albero degli ebrei» (citato da al-Bukhari e da Muslim).

Dopo la battaglia del Fossato nel 627, Maometto attaccò l’ulti­ma tribù ebraica rimasta a Medi­na, i Banu Quraizah. Dopo un as­sedio di 25 giorni, si arresero. Alla fine tra i 600 e i 700 maschi furono uccisi, mentre le donne e i bambi­ni furono fatti schiavi. Sul fatto che fu Maometto a decapitare gli ebrei, la Sira di Ibn Ishaq narra: «Poi (i Banu Quraiza) si arresero e l’inviato li rinchiuse a Medina nel quartiere della figlia di Harith, una donna dei Banu Najjar. Poi l’Inviato uscì nel mercato di Medi­na e vi scavò dei fossati. Poi li man­dò a prendere e li decapitò in quei fossati. (...)Erano 600 o 700 in tut­to, anche se alcuni parlano di 800 o 900. Mentre venivano portati a gruppi dall’Inviato chiedevano a Kaab che cosa ne sarebbe stato di loro. Rispose: “Non lo avete capi­to? Non vedete che lui continua a chiamare e nessuno torna indie­tro? Per Dio è morte!” Questo con­tinuò fino a che non ebbe finito con tutti loro».

Attendo fiducioso la risposta del prefetto di Milano e della Cu­ria ambrosiana, del prefetto di Ro­ma e della segreteria di Stato del Vaticano. Assicuro loro che mi li­miterò a leggere correttamente quanto è scritto nel Corano e nella Sira di Maometto. Siamo uno Sta­to libero dove è un diritto e un do­v­ere degli italiani conoscere la ve­rità. Null’altro che la verità.

O non lo siamo più? Lo sapremo dalle lo­ro risposte.

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