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Fao: "Oltre un miliardo di persone alla fame: un sesto del pianeta"

Per la prima volta nella storia le persone nel mondo che soffrono la fame superano il miliardo, secondi i dati Fao. Di queste 15 milioni vivono nei Paesi sviluppati

Fao: "Oltre un miliardo di persone  
alla fame: un sesto del pianeta"

Roma - Per la prima volta nella storia umana, oltre un miliardo di persone in tutto il mondo soffre la fame. Lo rende noto la Fao, che ha rivisto al rialzo le stime per il 2009 sul numero di persone che soffrono la fame, indicando la cifra di 1,02 miliardi. Tale cifra supera di oltre 100 milioni il livello dell’anno scorso e rappresenta circa un sesto della popolazione mondiale. Questo aumento della fame a livello mondiale - spiega la Fao - non è la conseguenza di raccolti insoddisfacenti, ma della crisi economica mondiale che ha ridotto i redditi e aumentato la disoccupazione.

Anche nel mondo sviluppato E anche nelle nazioni sviluppate la denutrizione è divenuta un problema crescente, riguardando 15 milioni di persone. La fame nel mondo - sottolinea l’agenzia delle Nazioni Unite - ha mostrato un trend di lenta, ma continua crescita nell’ultimo decennio. Quest’anno il numero di persone vittime della fame è previsto crescere globalmente dell’11%, secondo le stime della Fao basate su analisi del dipartimento per l’agricoltura degli Stati Uniti. Quasi l’intera popolazione sotto-nutrita vive nei Paesi in via di sviluppo, ma una fetta di 15 milioni riguarda i Paesi sviluppati. In Asia e nel Pacifico circa 642 milioni di persone soffrono di denutrizione cronica; nell’Africa Sub-Sahariana 265 milioni; in America Latina e nei Caraibi 53 milioni; nel Vicino Oriente e nel Nord Africa 42 milioni.

Meno rimesse La situazione di crisi economica di alcuni Paesi in via di sviluppo - nota la Fao - è anche aggravata dal fatto che i trasferimenti monetari (le rimesse) degli emigrati nei loro Paesi d’origine sono diminuiti sostanzialmente nel corso di quest’anno, causando una notevole riduzione delle riserve estere e dei redditi familiari. La diminuzione delle rimesse, insieme al previsto declino degli aiuti ufficiali allo sviluppo, ridurrà ulteriormente la capacità dei Paesi di avere accesso al capitale necessario a sostenere la produzione e a creare reti di sicurezza e schemi di protezione sociale per i poveri. Mentre i prezzi alimentari sui mercati internazionali sono diminuiti nel corso degli ultimi mesi, i prezzi interni nei Paesi in via di sviluppo sono scesi assai più lentamente e sono rimasti più alti in media del 24% alla fine del 2008 rispetto al 2006.

La Fao nota infine che i prezzi dei generi alimentari di base, sebbene siano diminuiti, restano ancora più alti del 24% rispetto al 2006, e del 33% rispetto al 2005.

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