Roma

Farmer’s market, la spesa al giusto prezzo dal contadino dietro l’angolo

Una buona notizia per chi combatte ogni giorno con il caro-spesa. Dopo le prove positive dell’anno scorso ritorna in un padiglione dell’ex Mattatoio, entrata da largo G.B. Marzi di fronte al ponte Testaccio, «Farmer’s Market», il primo mercato contadino di prodotti alimentari in città realizzato dal Comune di Roma in collaborazione con la Coldiretti. Questa volta in modo permanente.
Questo tipo di mercato che ha avuto molta fortuna negli Stati Uniti da cui il nome, e che si caratterizza per la stagionalità del prodotto, per la vendita senza intermediazione e per la vicinanza al luogo di produzione (è a «chilometri 0»), sarà aperto tutti i sabati e le domeniche da domani a dicembre per proseguire nell’anno nuovo.
Il «Farmer’s Market» è gestito direttamente dagli imprenditori agricoli della campagna di Roma e delle province del Lazio che propongono solamente prodotti locali, di stagione e a costi contenuti. «Il trenta per cento meno del prezzo medio indicato quella settimana per quel prodotto dalle associazioni consumatori e dalle camere di commercio», spiega soddisfatto il presidente di «Agrimercato Roma» Paolo Gobbi.
Sotto le alte capriate del padiglione 9 che conserva ancora le attrezzature dell’antico macello, 1800 metri quadri di spazio disponibile, sono ospitati venti produttori che hanno aderito alla formula della vendita diretta e che si alterneranno nel tempo. Romani come Gobbi, curatore dell’orto storico di Santa Croce in Gerusalemme, che nei 25 ettari della sua azienda di Ariccia (niente serre) produce ortaggi, pomodori, peperoni, melanzane, zucchine, o viterbesi come Alessandro Provvedi di Grotte di Castro, un’impresa a conduzione familiare di trenta ettari specializzata in kiwi e patate (8 mila quintali). Ma si può trovare di tutto, frutta, ortaggi, vino, miele, formaggi, porchetta, olio extravergine della Sabina, prodotti biologici, cereali e biscotti della provincia di Frosinone e latte crudo con distributore automatico.
I vantaggi sono equamente distribuiti fra i produttori e i consumatori, gli uni che tornano a guadagnare saltando la lunga fila degli intermediari, e gli altri che hanno a disposizione alimentari freschi e (cosa più importante al giorno d’oggi) al giusto prezzo.
«I Farmer’s Market non sono in competizione con la grande distribuzione ma complementari e servono per valorizzare la produzione delle eccellenze che fanno fatica a ritagliarsi uno spazio», precisa il delegato del sindaco per l’agricoltura Pietro Di Paolo che annuncia il mese prossimo l’apertura di un altro spazio in città nell’ex mercato del pesce di San Teodoro. Un terzo Market dovrebbe operare in periferia, fra il terzo, il nono e il decimo municipio.
«L’obiettivo - prosegue - è anche quello di una diversa educazione ambientale, rivolta soprattutto alle nuove generazioni che sanno ben poco di agricoltura».

A questo mirano alcune attività collaterali, iniziative per le scuole e durante le feste di Natale una rassegna di chef di Roma e del Lazio.

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