Coronavirus

Fase 2, il popolo del 4 maggio: ecco quante persone torneranno a prendere i mezzi

Studio sulla situazione dei trasporti pubblici in Italia in vista della Fase 2: a Roma dovrebbero spostarsi 42 mila persone su bus e metrò, a Genova la situazione è preoccupante

Fase 2, il popolo del 4 maggio: ecco quante persone torneranno a prendere i mezzi

Il 4 maggio inizia la tanto discussa Fase 2. Nuove regole, nuove aperture, con forti limiti all'accesso ai mezzi pubblici per evitare assembramenti. Ieri, nel corso del suo ultimo discorso, il premier Conte ha messo in risalto il serio pericolo di un rialzo della curva dei contagi da Coronavirus, a partire dalla data precitata. Bisognerà dunque prendere tutti i provvedimenti del caso, per arginare il pericolo. I genovesi, come spiega Il Messaggero, dovranno "resettarsi". Come sempre, prima di uscire, sarà necessario utilizzare tutte le prevenzioni del caso: mascherine, gel igienizzanti, ma anche (se possibile) utilizzare preferibilmente la propria auto per andare al lavoro, piuttosto che treni, tram e metropolitane, potenziali focolai per il contagio. Andiamo ad analizzare alcuni dati resi noti dopo il lavoro di Conte e la sua task force in diverse città italiane. Questo, in vista dell'apertura alla Fase 2, che influenzerà (nel bene e nel male) le nostr abitudini, a partire dagli spostamenti.

Fase 2, le ripercussioni sul trasporto pubblico

Sono state in tutto 14 le città italiane esaminate riguardo il modo di spostarsi da parte della popolazione. Sono 1,5 milioni i lavoratori dei tre principali settori (edilizio, manifatturiero, commerciale) che si recheranno al lavoro. Il numero di passeggeri sui mezzi pubblici sarà limitato per ovvi motivi. La conoscenza dei dati che forniremo è stata possibile dopo il minuzioso lavoro di ricerca da parte del premier Conte e della sua task force, sulla mobilità dei cittadini, in vista della Fase 2 che partirà dal 4 maggio prossimo. A Genova, per esempio, i mezzi di trasporto più utilizzati sono i classici tram, metrò e treni, che sono soliti essere presi dal 23% della popolazione che si reca al lavoro. Catania, invece, è la città italiana in cui i mezzi di trasporto pubblici sono meno usati. Lo fa solo il 3% della popolazione. Governo ed esperti sollecitano, tuttavia, a prendere mezzi privati, come auto, moto e biciclette, per gli spostamenti. Una riconversione che a Genova coinvolgerà 12,100 cittadini.

Al momento, a Catania sono quasi 15 mila i dipendenti dei tre principali comparti che il 4 maggio dovranno tornare al lavoro. Nella città sicula è l'85% della popolazione a scegliere il mezzo privato a discapito di quello pubblico. L'11% preferisce, invece, andare a piedi. Come già detto, solo il 3% opta per il trasporto pubblico. A Roma, invece, nonostante gli annosi problemi di ritardi, malfunzionamenti e altri numerosi disagi dati da bus, treni e metropolitana, la popolazione della capitale continua a preferire il trasporto pubblico (oltre 42.000 individui). A Milano, il 70% della popolazione è solita utilizzare auto e moto. A Venezia, il 78% della popolazione è abituata, invece, a prendere mezzi di proprietà (un terzo di essi costituito da imbarcazioni). La situazione a Napoli sarà costituita da 169.504 abitanti che dovranno uscire di casa per lavoro. La maggior parte di loro (118,6) utilizzerà l'automobile o la moto e solo il 12% opteranno per gli autobus.

Il restante 17%, alla stregua di Bari, andrà a piedi. Gli italiani riusciranno ad adeguarsi all'impatto con i cambiamenti che apporterà la Fase 2?

Commenti