Cultura e Spettacoli

Le favole comiche e crudeli di Nathalie Djurberg

Memorie di un’infanzia girovaga nelle sculture e nei video della giovane artista svedese

La Fondazione Prada procede per la propria strada, proponendo artisti a volte poco conosciuti dal grande pubblico e svolgendo anche una funzione «pedagogica» che sicuramente agisce in modo efficace sui visitatori. È questo il caso di «Turn into me» della trentenne svedese Nathalie Djurberg. Lavoro video ma anche grande allestimento scenografico, la mostra unisce un’apparente ruvidezza alla precisione dei contenuti dei video, brevi film d’animazione realizzati con la tecnica del «passo uno».
Il grande spazio è stato interamente ricoperto di feltro, e al primo impatto l’atmosfera è giocosa e rilassante, mentre lo spettatore è costretto a guardare i video attraverso orifizi o avvolgenti caverne. Poi i contenuti a volte surreali e grotteschi, a volte macabri e crudeli fanno riguardare anche gli allestimenti - trappole o ripari? - con altri occhi. Sono storie terribili e impossibili di relazioni sessuali che fagocitano i protagonisti, rapporti madre-figli che si consumano a vicenda eliminandosi fisicamente. Il tutto con toni che rimandano forse alla strana infanzia della Djurberg che seguiva la madre, burattinaia irrequieta, nei suoi spostamenti al nord della Svezia.
Per i film l’artista scolpisce i personaggi in argilla colorata, eliminandoli poi perché, come racconta nell’intervista al curatore Germano Celant in catalogo, «a quel punto non hanno più nessun significato». Certo non son favole per bambini, ma la Djurberg ci costringe a usare lo stesso sguardo infantile, sia quando racconta delle pescatrici di foche sia della crudeltà della natura. E, come lo sguardo infantile, il suo lavoro mescola macabro e umoristico, violenza e ironia, sostenuto dalla muscia del giovane compositore svedese Hans Berg.
Il progetto è stato concepito appositamente per gli spazi della Fondazione Prada, che fra tre anni si sposterà nell’ex area industriale di largo Isarco, sempre a Milano, dove l’architetto olandese Rem Koolhas realizzerà la nuova sede.
LA MOSTRA
«Turn into me», Milano Fondazione Prada, via Spartaco 17.

Fino al 1º giugno.

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