Roma

Il festival del corto è diventato «maggiorenne»

Il giro del mondo in 7 giorni attraverso corti inediti, filma d’animazione da Oscar, volti noti del cinema (da Alba Rorwacher a Isabella Ragonese passando per Vinicio Capossela) e documentari che parlano idiomi diversi, affrontando tematiche di forte attualità che riguardano tutti: dalla Colombia delle campagne «truccate» anti-narcos, all’emancipazione della donna attraverso i gol di una squadra palestinese di calcio, i danni di globalizzazione e sfruttamento ambientale, e il terremoto in Abruzzo raccontata da Enrico Maria Artale con una formazione rugbistica. Dal 18 al 24 giugno, la multisala Intrastevere diventa l’ombelico del mondo grazie ad «Arcipelago - Festival internazionale di cortometraggi e nuove immagini» che in 18 anni ha allargato gli orizzonti dello schermo alle novità del cinema fuori formato. Nel palinsesto della kermesse, che apre agli studenti del Dams Roma 3 proponendo «Carta Bianca» sei film incentrati sul tema dei diritti della persona, spiccano titoli inediti per l’Italia, che riguardano un giovane Peter Sellers agli albori della sua carriera. Al geniale attore britannico, scomparso trent’anni fa, la rassegna - diretta da Stefano Martina che con i suoi collaboratori ha visionato 1750 dvd - rende omaggio con la proiezione di The running jumping and standing still film surreale slapstick comedy, e due pellicole credute perse e ritrovate nel 2006 in una cantina della nipote del produttore Arthur Dent: Let’s go crazy di Allan Cullimore, dove il futuro ispettore Jacques Clouseau rifà il verso a Groucho Marx, e Penny points to paradise di Tony Young del ’51. Completa l’omaggi il documentario The world of Peter Sellers, ritratto intimo firmato da Tony Palmer e bandito dalla Bbc.
Un’altra retrospettiva di Arcipelago è dedicata a Claudio Noce (autore di Good morning Aman) con una serie di corti, documentari, e videoclip. Per quanto concerne la competizione, The Short Planet - il concorso internazionale a cui dà lustro Logorama corto vincitore dell’Oscar 2010 - include 38 film brevi da tutto il mondo: di questi quattro sono italiani, Nuvole mani di Simone Massi, Blue sofa di Lara Fremder, Giuseppe Baresi e Pippo Delbono, So che c’è un uomo di Gianclaudio Cappai, e Il gioco che segna l’esordio alla regia di Adriano Giannini.

Sono venti, invece, i corti nazionali in gara a Con/Corto che mettono insieme una pattuglia cosmopolita di giovani talenti emigrati all’estero.

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