Fiera Milano

Fiera Milano, nel semestre ricavi in calo ma cresce a 8,4 milioni l'utile

Approvata dal cda la relazione finanziaria al 30 giugno 2016. L'ad Corrado Peraboni: "Andamento è in linea con le aspettative anche se penalizzato da un calendario fieristico meno favorevole". Va avanti il piano di rafforzamento delle mostre di proprietà. L'accordo con Veronafiere per il vino a TuttoFood e quello con gli editori per l'evento dedicato al libro

Fiera Milano, nel semestre ricavi in calo ma cresce a 8,4 milioni l'utile

Fiera Milano ha chiuso il primo semestre dell'anno con ricavi consolidati a 138,7 milioni di euro rispetto a 181,5 milioni nel primo semestre 2015, principalmente per effetto di un calendario fieristico meno favorevole per l’assenza di alcune importanti manifestazioni biennali e triennali e delle attività svolte per Expo 2015 nel precedente esercizio, il Mol consolidato a 20,7 milioni di euro contro 28,5 milioni nel primo semestre 2015, l'Ebit consolidato a 13,7 milioni di euro in crescita rispetto ai precedenti 12,8 milioni e un risultato netto consolidato in miglioramento a 8,4 milioni di euro rispetto a 3,1 milioni nel primo semestre del precedente esercizio. QuestI i dati della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2016 approvata dal cda di Fiera Milano Spa presieduto da Roberto Rettani.

"L'andamento delle attività del primo semestre dell'anno è stato in linea con le aspettative, pur risultando penalizzato, nel confronto con il precedente esercizio, da un calendario fieristico meno favorevole – dichiara l’amministratore delegato Corrado Peraboni -. I risultati del periodo hanno comunque beneficiato di una rilevante riduzione di costi operativi, riconducibile anche alle azioni di razionalizzazione attuate che ha consentito di raggiungere un risultato netto superiore a quello dell'anno precedente".

"Evidenzio comunque –aggiunge Peraboni -che la restante parte dell'anno sarà influenzata dalla tradizionale sospensione dell'attività fieristica nel periodo estivo e dall'assenza di importanti manifestazioni biennali e triennali. Stiamo nel frattempo lavorando nell'implementazione della strategia aziendale e, nel semestre, molteplici sono state le operazioni concluse".

"In particolare, con la finalità di rafforzare le mostre di proprietà – ricorda Corrado Peraboni - abbiamo acquisito il marchio Promotion Trade Exhibition, oltre ad avere raggiunto un importante accordo con Veronafiere che porterà dal 2017 all'inserimento in Tuttofood di uno spazio dedicato al vino, gestito da Veronafiere, e al rafforzamento del settore ortofrutticolo all'interno della stessa manifestazione".

"L'ultimo in ordine temporale è l'accordo appena siglato con l'associazione italiana degli editori che porterà a Milano un nuovo progetto di portata nazionale sulla promozione della lettura: la parte dei contenuti sarà affidata all'associazione, mentre noi apporteremo la nostra esperienza operativa. Costituiremo una società a maggioranza Fiera Milano per l'organizzazione dell'evento che si stima occuperà tre padiglioni già dal 2017. Si tratta di una nuova iniziativa –conclude l’amministratore delegato - molto ambiziosa che vuole coinvolgere tutta l'Italia anche con fiere itineranti, portando il libro là dove non arriva".

Nel semestre a fieramilano e fieramilanocity si sono svolte 28 manifestazioni e 23 eventi con a 807.335 metri quadrati netti espositivi occupati 998.485 del 2015. All'estero Fiera Milano ha organizzato nello stesso periodo 13 manifestazioni per una superficie espositiva netta occupata di 119.050 metri quadrati contro i 138.800 nel primo semestre 2015.

Nella nota sui dati di bilancio, Fiera Milano per la seconda parte dell'esercizio sottolinea come il 2016 risentirà di un calendario fieristico in Italia meno favorevole, mentre con riferimento alle previsioni di medio periodo, il gruppo prevede, "già a partire dal 2017, un Margine operativo lordo in miglioramento".

Inoltre il rafforzamento della struttura patrimoniale e finanziaria, grazie alla recente ricapitalizzazione della società, potrà supportare il piano di investimenti e di crescita.

Commenti