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Finanziare la ricerca per vincere la malattia Parlarne è importante

L'asse con Aip per diffondere l'informazione sulla patologia. Gli studi sulle staminali

Massimiliano Finzi

Parkinson: è una malattia neurodegenerativa che colpisce in Italia circa 500mila persone (secondo i dati sui consumi di farmaci) e causa difficoltà nei movimenti, spesso tremore, rigidità e perdita di equilibrio, con gravi ricadute su pazienti e familiari. La Fondazione Grigioni per il morbo di Parkinson, con sede a Milano è, oggi, la prima realtà in Italia, dedicata alla raccolta di fondi, per finanziare la ricerca sanitaria in questo campo, anche grazie all'aiuto del 5x1000. Obiettivo dei suoi ricercatori è combattere la malattia, fino alla sua sconfitta, attraverso la ricerca e le terapie farmacologiche migliori.

L'Associazione italiana parkinsoniani (AIP), invece - dal 1990 opera in parallelo con la fondazione Grigioni - promuove l'informazione sulla malattia, verso pazienti, familiari e sanitari, informandoli sulle ultime terapie farmacologiche, fisioterapiche, chirurgiche nutrizionali, sulla logopedia, il sostegno psicologico e su come uscire dal labirinto burocratico.

«Abbiamo pubblicato oltre 200 lavori di ricerca negli ultimi 15 anni - spiega il professor Gianni Pezzoli, presidente della Fondazione e siamo uno dei centri d'eccellenza più grandi del pianeta, sul Parkinson e i parkinsonismi. In relazione al numero di ricercatori, l'Italia è la prima al mondo in questo settore. Il nostro Paese dovrebbe puntare molto di più sui finanziamenti rivolti alla ricerca scientifica sulla salute umana e del pianeta. L'altro punto dolente è quello burocratico. Occorre riportare, al centro del sistema nazionale, la figura del sanitario nella sua funzione etica ed umana, oggi troppo spesso svilita da quella di semplice funzionario della sanità».

I due enti, AIP e Fondazione Grigioni, sono costantemente impegnati nell'organizzazione di numerosi convegni e nelle pubblicazioni, rivolte ai pazienti e ai loro familiari, come la Guida Rossa alla malattia di Parkinson, la Guida Blu per le informazioni di carattere burocratico e i vari manuali dedicati agli esercizi di fisioterapia e ai problemi di deglutizione. Moltissime le iniziative e i lavori di ricerca finanziati, grazie anche al 5x1000, e pubblicati negli anni, sulle migliori riviste scientifiche internazionali. Iniziative, uniche in Italia, come la prima Banca dei tessuti nervosi, affiancata a una Biobanca (Dna, Rna, linee cellulari) e a una Banca Dati Clinica, con preziose informazioni su 30mila pazienti, seguiti per periodi anche di 20 anni. L'anno scorso, in modo specifico, l'attività della fondazione è stata concentrata nella ricerca, sempre in corso, di gemelli (di cui almeno uno parkinsoniano), monozigoti (uguali tra loro nella somiglianza) e dizigoti (diversi tra loro) per le comparazioni scientifiche. Sono state selezionate, fino ad oggi, sessantacinque coppie, ma la fondazione spera di trovarne altre (chi è interessato può visitare il sito www.parkinson.it).

Tra le principali iniziative, ci sono il primo studio al mondo sulle cellule staminali mesenchimali, prelevate dal midollo osseo dei pazienti stessi e reinfuse nelle arterie che irrorano il cervello, in pazienti affetti da Paralisi supranucleare progressiva (PSP), una grave forma di parkinsonismo; il Progetto Microbiota (i microorganismi che convivono con noi, soprattutto nell'intestino), per valutare se alterazioni del microbiota, già riscontrate in pazienti parkinsoniani, possono contribuire allo sviluppo della malattia e, in caso affermativo, come riportare l'equilibrio a scopo terapeutico; il Progetto Microtubuli (componente dello scheletro cellulare), per valutare se il loro indebolimento nelle cellule nervose di pazienti parkinsoniani, è una causa o una conseguenza della malattia e se è realizzabile un trattamento con farmaci che li stabilizzino (già esistenti e usati in oncologia); infine, il Progetto Africa, su come sfruttare a scopo terapeutico i semi di una pianta tropicale, la Mucuna Pruriens, ricchi di levodopa, la principale sostanza usata per controllare i sintomi parkinsoniani.

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