Roma - Accoglienza, integrazione e cittadinanza sono stati i temi del dibattito organizzato dalla comunità Capodarco di don Vincenzo Albanese che ha invitato il presidente della Camera Gianfranco Fini, il presidente della Commissione Antimafia, Giuseppe Pisanu e il leader Udc Pier Ferdinando Casini, presenti all’incontro moderato dal giornalista Marco Damilano, a siglare un vero e proprio "Patto di Capodarco" sul tema cruciale dell’immigrazione.
Un patto sull'accoglienza "Il patto che vi propongo - ha detto Albanese - è di abbandonare i temi legati alla piccola politica e di guardare al paese e a quanti hanno problemi e necessità" a partire dagli stranieri che si trovano nel nostro Paese e che hanno bisogno di integrarsi nel tessuto sociale della nazione. Immediata l’adesione di Pier Ferdinando Casini che ha sottolineato che "dobbiamo incominciare a ragionare per unire, perchè ho paura di una politica che esaspera le paure e instilla veleni. Compito della politica è di guidare il Paese, senza sollecitare le paure di fronte all’immigrazione".
Ius sanguinis e ius soli Su questo aspetto, Casini ha ribadito il suo favore a una nuova disciplina della cittadinanza, che privilegi, al posto del cosiddetto ius sanguinis lo ius soli, in modo da individuare un percorso per gli immigrati un percorso di progressiva acquisizione della cittadinanza: "Non voglio entrare nei tecnicismi, se sia megli ouna sorta di meccanismo a punto o altro. Ma sono convinto - ha proseguito Casini - che ci vuole una maturazione» di tale diritto e ciò per un senso di "appartenenza morale" di sentirsi "parte di una comunità.
In ogni caso - ha concluso - il tema non è più eludibile e non si può continuare a far pensare agli italiani che gli immigrati siano diventati il 25% della popolazione quando è accertato che sono appena il 6,5".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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