Roma

Finley, la via italiana all’hard pop

«Diventerai una star» urlava uno dei loro primi successi, una canzone-tormentone o forse un desiderio, un presagio, quasi un’autoprofezia che non badava troppo alla scaramanzia. Eccoli Pedro, Ka, Ste e Dani, quattro ragazzotti della provincia di Milano che insieme hanno dato vita ai Finley, la giovane rock band più popolare del momento, questa sera protagonista al Roma Rock Festival all’ippodromo delle Capannelle, ore 22. In quattro non fanno neppure novant’anni e i loro nomi sembrano estratti dalle pagine di un romanzo di Moccia. Ma i Finley vengono da Legnano e fanno rock. Vorrebbero essere hard o punk e a volte lo sono, ma le sonorità sono più spesso venate di un pop melodico che spopola più facilmente presso gli adolescenti, amanti della musica dura ma con testi spensierati che lasciano spazio ai buoni sentimenti. «Ci siamo resi conto sperimentandolo sulla nostra pelle - spiega Carmine «KA» Ruggiero, chitarrista del gruppo - di quante cose vadano a influire sulla crescita dei ragazzi. E siamo consapevoli del ruolo giocato dai mass media, soprattutto dalla televisione, sulla formazione della personalità. Diciamo ai nostri coetanei di non farsi influenzare troppo dalla televisione!»
Reduci dal Sanremo 2008 che li ha consacrati al grande pubblico con il brano Ricordi, l’album successivo Adrenalina 2 è disco di platino con oltre 80.000 copie vendute. Classifiche alla mano, dunque, il cosiddetto «hard pop» dei Finley, che prendono il nome dal giocatore di basket dell’Nba Michael Finley, continua a sbancare il mercato discografico italiano.
Potevano vincere anche al Festival, probabilmente, sull’onda del mare di preferenze ricevute dal pubblico televisivo, ma la giuria «di qualità» - paradossalmente presieduta dal loro produttore Claudio Cecchetto - li ha invece retrocessi al quinto posto.
Ed è proprio sotto l’ala protettiva di Cecchetto, tra i più prolifici talent scout italiani - già scopritore, fra gli altri, di Jovanotti, Fiorello e Max Pezzali - che nel 2006 debutta Tutto è possibile il primo grande successo dei quattro Finley: la band entra immediatamente in classifica, si esibisce al Jamming Festival e nello stesso anno vince come «Best Italian Act» gli Mtv Europe Music Awards.
«Claudio ci ha spiegato così tante cose che sarebbe impossibile riportarle tutte - ammette Marco "Pedro" Perdetti, voce e leader dei Finley -. In fondo, lui è uno dei pochi ad aver in Italia così tanta esperienza in fatto di musica e show business».
Sul palco dell’ippodromo delle Capannelle questa sera con Pedro e Ka saranno Danilo «Dani» Calvio al basso e Stefano «Ste» Mantegazza alla batteria.
Infoline: 06.

66182859 (biglietto: posto unico 20 euro + prevendita).

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