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François Hollande

Una frase sussurrata all'orecchio. E in un tragico remake dell'11 settembre la Francia piomba nell'incubo del terrorismo in casa

François Hollande

Una frase sussurrata all'orecchio. E in un tragico remake dell'11 settembre la Francia piomba nell'incubo del terrorismo in casa. François Hollande è costretto a lasciare in fretta lo Stade de France dove si sta svolgendo l'amichevole di calcio con la Germania, mentre fuori tre kamikaze si fanno esplodere e nel cuore di Parigi si consuma la carneficina firmata dai jihadisti dell'Isis. Il bilancio finale del 13 novembre francese, tra kamikaze e kalashnikov che sparano all'impazzata nei ristoranti, nei caffè e pure a un concerto di musica metal al Bataclan, è di 130 morti in tutto. Per la Francia è l'attentato più sanguinoso dal Dopoguerra. E una nuova guerra è in corso contro i valori che Parigi rappresenta: il presidente chiede al Parlamento di votare lo stato d'emergenza, mette l'elmetto per difendere la Repubblica e ordina raid più intensi in Siria. In realtà l'elmetto lo ha già indossato nei mesi precedenti per bombardare e intervenire militarmente in varie parti del mondo, ultima la Siria, che per i terroristi è diventata il pretesto della strage. Per la prima volta dal gran rifiuto di Jacques Chirac, che nel 2003 non partecipò all'invasione dell'Irak, la Francia di Hollande ha preso posizione (e azione) nel conflitto mondiale contro il terrorismo islamista che si combatte ormai da 15 anni. Dopo l'intervento in Libia voluto da Sarkozy nel 2011, è Hollande a muovere l'esercito in Mali nel 2013, a promuovere l'Operazione Barkhane in Chad, Niger, Mauritania, Burkina Faso e nello stesso Mali nel 2014. Ed è sempre Hollande a volere un intervento militare, proprio nello stesso anno, nella Repubblica Centrafricana e in Irak, fino alle bombe in Siria del 2015. Azioni dai risultati ancora dubbi. Quel che è certo, invece, è che i jihadisti hanno colpito Parigi appena dieci mesi dopo la strage di Charlie Hebdo approfittando anche dei molti errori dell'intelligence francese. Hollande si ritaglia il ruolo di statista che unisce i francesi sotto i valori fondanti della patria e contro il terrore islamista. E spera di raccogliere i frutti della sua azione alle presidenziali del 2017.

Ma la strada è lunga e piena di incognite per il presidente socialista improvvisamente guerriero.

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