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Francia, espulsioni rom Marcia indietro della Ue

La Reding rinuncia alla procedura di infrazione contro la Francia, aperta a fine settembre. La contestata legge che permetteva il rimpatrio di rom bulgari e romeni è stata modificata. Sarkozy ha fornito "ampie garanzie"

Francia, espulsioni rom  
Marcia indietro della Ue

Parigi - Marcia indietro di Viviane Reding sulla questione rom in Francia. La responsabile della Giustizia, infatti, ha chiesto alla Commissione di rinunciare ad aprire una procedura d’infrazione, come proposto dalla stessa Reding a fine settembre, contro il Paese, che aveva rimpatriato i rom bulgari e romeni violando, a detta della Reding, una direttiva del 2004 sulla libera circolazione dell'Unione Europea. I 27 commissari europei si sono riuniti oggi a Strasburgo e hanno ufficializzato la chiusura del "caso Francia"-

La legge francese è stata modificata La procedura aveva suscitato non poche polemiche, ma, venerdì scorso, il governo francese ha formalizzato l’impegno a depositare un progetto di legge che inserisce nella legilsazione nazionale la direttiva sulla libera ciroclazione delle persone e al tempo stesso si impegna a garantire che la politica dei "rimpatri volontari", difesa con vigore dal presidente Nicolas Sarkozy, non contiene nessun trattamento discriminante nei confronti delle popolazioni rom. "Tali documenti - scrive la responsabile della Giustizia in una nota - comprendono un progetto di misure legislative ed un calendario credibile, fino all’inizio del 2011, per introdurre nella legislazione francese le garanzie procedurali richieste dalla direttiva Ue sulla libertà di circolazione. Ciò mostra il buon funzionamento della Ue in quanto comunità di diritto".

"Bruxelles continua a promuovere l'integrazione" La vicepresidente della Commissione europea afferma inoltre che Bruxelles "continuerà il suo lavoro per promuovere l’integrazione economica e sociale dei Rom in tutti gli Stati membri" e che nel contesto della Task Force Rom saranno esaminate le modalità di impiego dei fondi europei a sostegno delle politiche nazionali di integrazione dei rom.

"Sta ora ai legislatori nazionali oltre che europei - conclude Reding - di dimostrare che l’impegno per questa minoranza europea, che è la più grande per numero, non resti sull’agenda politica solo per qualche giorno. Dobbiamo dirigerci verso azioni e risultati concreti, sulla base dei nostri valori europei e del diritto fondamentale alla non discriminazione"


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