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FUORI DALLA NOTIZIA - C'era una volta un cigno cattivo

Le notizie non muoiono sulla carta, né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove. Dove, non si sa. Proviamo a immaginarlo

Le notizie non muoiono sulla carta, né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove. Dove, non si sa. Proviamo a immaginarlo.

LA NOTIZIA. I canottieri di Cambridge hanno lanciato un appello alla regina Elisabetta affinché la sovrana, che per tradizione è proprietaria di tutti i cigni del Regno, dia il suo assenso all'uccisione di un esemplare estremamente aggressivo.
«Mr Asbo», battezzato proprio con la sigla dei provvedimenti per comportamenti antisociali che i tribunali danno ai teppisti, terrorizza le persone che quotidianamente percorrono il fiume Cam con i suoi attacchi furiosi, che lasciano i canottieri ricoperti di lividi e tagli. Stando a quanto riportato dal «Daily Telegraph», l'uccello dal temperamento violento aggredisce qualsiasi barca gli si avvicini troppo e ha già ferito dozzine di canottieri, al punto che alcuni hanno deciso di abbandonare il loro sport per paura di finire sotto il becco affilato dell'animale.
Lo scorso gennaio Bill Key, capo dell'Associazione di Canottaggio, ha mandato delle e-mail a tutti i canottieri avvertendoli di mantenere le distanze dal cigno. Ma pare che quest'anno il comportamento di Mr Asbo sia ulteriormente peggiorato: in pochi mesi ha fatto ribaltare numerosi canottieri e si è messo addirittura a inseguire le barche a motore, prendendo di mira soprattutto i timonieri. Key ha deciso di prendere provvedimenti più drastici, lanciando un appello direttamente alla regina: «Non si può più andare avanti in questo modo», ha detto, «per colpa di Mr Asbo alcuni timonieri stanno pensando di lasciare il loro mestiere. Il problema è gravissimo, qualcuno della mia associazione ha rischiato di perdere un occhio».
A detta degli esperti, il comportamento del cigno è un modo di proteggere la sua compagna e il suo nido che si trova nelle vicinanze. Adesso toccherà alla regina decidere se condannare a morte o salvare il temutissimo Mr Asbo, cigno ribelle. (fonte: Ansa, 20 aprile 2010)

FUORI DALLA NOTIZIA. «Be', ragazzo mio, ti posso assicurare che in oltre settant'anni di onorata carriera in qualità di cronista e storico della Boat Race, ne ho viste di tutti i colori. Davvero di tutti i colori... Ma questa è proprio grossa, ragazzo mio. La più grossa di tutte». Il colonnello Hugh Stevens, maggior esperto inglese vivente in tema della celebre gara di canottaggio fra equipaggi delle Università di Cambridge e Oxford, ha commentato così, al vostro cronista, l'incredibile vicenda che ha visto protagonista il cigno «Mr Asbo», il terrore dei canoisti di Cambridge.
Si è infatti scoperto (e con ogni probabilità il colonnello Stevens ha svolto un ruolo non secondario nelle indagini che hanno finalmente portato alla chiusura del «caso») che l'aggressivo pennuto altri non è, anzi non era, che un... emissario degli acerrimi «nemici» di Oxford.
Come si ricorderà, il cigno da tempo perseguitava gli atleti che si allenano nelle acque del fiume Cam, arrivando a ferirne alcuni e addirittura inducendo il capo dell'Associazione di Canottaggio locale, Bill Key, a investire della questione niente meno che la regina Elisabetta, che la tradizione vuole proprietaria di tutti i cigni del regno. Key aveva chiesto, due mesi fa, addirittura la soppressione dell'uccello, unica soluzione, a suo dire, per por fine all'incresciosa consuetudine che vedeva i ragazzi puntualmente aggrediti dal teppista alato.
Ebbene, la svolta si è avuta tre giorni fa, quando due agenti di polizia travestiti da pescatori hanno sorpreso un uomo nei pressi del nido di Mr Asbo. Prontamente fermato e interrogato, il malfattore ha ammesso di esser stato incaricato dell'addestramento del cigno proprio in funzione anti-Cambridge. «Loro - ha detto - conducono 80 a 75. Il nostro obiettivo è raggiungere il pareggio entro il 2020...».
Mr Asbo verrà giustiziato domani pomeriggio.

John Smith, il suo trainer (che non ha rivelato i nomi dei mandanti), se la caverà con una pesante multa e con il divieto di metter piede nel Cambridgeshire per tre anni.

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