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G8, Berlusconi: "Ecco cosa dirò ai Grandi" L'Aquila trema ancora

Il premier: "Affronteremo i dossier scottanti, dalla crisi al clima". E sulla possibile pubblicazione di nuove foto: "Le calunnie non mi fanno neanche il solletico". Nuove scosse colpiscono l'Aquila. Comitati in piazza: le foto

G8, Berlusconi: "Ecco 
cosa dirò ai Grandi" 
L'Aquila trema ancora

«Preoccupato? No, non c’è niente di cui preoccuparsi. Le confesso che l’unica cosa che mi dà un po’ di fastidio è il solito torcicollo. Ma supererò anche quello». Domenica ad Arcore per il presidente Berlusconi, al lavoro con i dossier del G8. Alla vigilia dell’incontro con i Grandi della Terra, le agenzie di stampa rilanciano sul «vertice in salita», qualcuno avanza dubbi sulla sicurezza. Ma il premier appare sereno come non mai. «Certi attacchi non mi fanno nemmeno il solletico...».

Cominciamo dalla logistica, presidente. Negli ultimi giorni in Abruzzo si sono ripetute scosse piuttosto forti: non teme che il terremoto possa mettere a rischio la buona riuscita del G8? «Non c’è nessun rischio. La cittadella della Guardia di finanza è anti-sismica, a prova di terremoto. Anche se dovesse arrivare una scossa, tutti gli ospiti sarebbero assolutamente al sicuro».

Tutti i lavori si svolgeranno nella cittadella...
«Sì, la cittadella è organizzata in modo perfetto. Troveranno ospitalità 40 capi delegazione e più di mille persone al loro seguito. E anche i giornalisti avranno la possibilità di seguire i lavori da vicino. Negli ultimi vertici non era così: dovevano affrontare anche trasferimenti di un’ora per arrivare dalla sala stampa al luogo dove si svolgeva il vertice».

È la terza volta che presiede il G8. Nessun leader mondiale...
«Kohl e Mitterrand ne hanno presieduti solo due...».

Un record dunque. Ma sarà il suo G8 più difficile?
«Ma no. Ogni vertice è difficile a modo suo, ma io ormai sono il più esperto fra i leader in attività. E dunque affronto queste situazioni con la massima serenità, sperando di poter ottenere qualche buon risultato».

Su quali risultati punta?
«Penso che il messaggio più importante che dovrà uscire dal vertice sarà quello di ristabilire la fiducia».

Proprio oggi l’ha ribadito il presidente della Bce, Trichet: la fiducia è la chiave per la ripresa economica.
«Senza fiducia non si esce dalla crisi: da quanto tempo lo andiamo ripetendo? Ma c’è un secondo messaggio importante che deve uscire dal vertice, un messaggio che si può riassumere in uno slogan: people first».

Prima di tutto la gente.
«Sì. Gli Stati devono essere vicini ai loro cittadini che perdono il posto di lavoro, come abbiamo fatto (e bene) in Italia. E poi bisogna essere vicini ai Paesi più poveri, come quelli dell’Africa, toccati duramente dalla crisi».

Bisognerebbe metterci più soldi, però.
«Siamo un po’ indietro, è vero. Ma non è colpa mia. Abbiamo ereditato un bilancio disastroso dal governo delle sinistre. Ora cercheremo di fare un piano per recuperare e riallinearci».

E per quanto riguarda la liberalizzazione dei commerci?
«Ne parleremo, durante il vertice, al Mef, Major economies forum, cui parteciperà anche il presidente del Wto, Pascal Lamy. Credo che daremo a lui il mandato per chiudere entro l’anno il Doha Round, sulla liberalizzazione dei commerci, che era stato bloccato».

G8, G14, Mef, Wto... Se non altro il vertice sarà complicato per la quantità di formule...
«Il vertice parte come G8, poi diventa G14 con il cinque più uno, poi c’è il Major economies forum, cioè l’incontro dei G8 più cinque più quattro (Australia, Corea, Indonesia e Danimarca). Poi c’è l’incontro dei Paesi europei...».

Mi sto perdendo...
«Gli altri due appuntamenti saranno la cena offerta dal Presidente della Repubblica con i Paesi africani. E la colazione di lavoro, sempre con i Paesi africani, offerta dal G8».

Durante il vertice si parlerà anche di clima. Obama ha detto a più riprese che gli Stati Uniti saranno in prima linea nella battaglia per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Si prenderanno decisioni importanti in questo campo?
«Si individueranno, spero, delle misure condivise da tutti da presentare alla conferenza Onu di Copenaghen alla fine dell’anno».

E per quanto riguarda le grandi crisi internazionali?
«Intanto per quanto riguarda le grandi crisi internazionali, arriveremo al G8 con un bel biglietto di presentazione: nell’ultimo anno, dalla crisi in Georgia alla crisi economica, dai rapporti fra Russia e Stati Uniti al nuovo ruolo dell’Alleanza Atlantica, l’Italia ha giocato un ruolo da protagonista».

L’ha riconosciuto pubblicamente, in un’intervista al Corriere, anche il presidente russo Medvedev...
«Me lo ha ripetuto al telefono, prima dell’incontro di Corfù: fra Russia e Nato bisogna tornare allo spirito di Pratica di Mare...».

Quali di questi temi entreranno al G8?
«Parleremo di tutto, naturalmente: di Corea, per condannare i lanci dei missili; di pirateria, per cercare di dare aiuto ai Paesi che si affacciano sul golfo; e di Iran, naturalmente».

Si arriverà alle sanzioni contro Teheran? «Credo alla fine si preferirà insistere sulla strada del dialogo».

Un’ultima domanda, presidente: sarà un vertice particolarmente sobrio?
«Assolutamente sì. Non c’è appuntamento che non sia di lavoro. Non ci sarà nemmeno il consueto momento di intrattenimento musicale, come c’è sempre stato in ogni G8».

Lei accompagnerà i leader mondiali fra le macerie del terremoto?
«Accompagnerò Medvedev, Obama e Angela Merkel. E poi, durante i lavori del vertice, mostreremo con un video come stiamo lavorando per ricostruire l’Abruzzo».

Ed è vero che dopo il G8, come scrivono i giornali, si prenderà un periodo di «stacco»?
«Non credo. Cercherò di curarmi il torcicollo, ma non smetterò di lavorare. Non ho nemmeno un vicepresidente del Consiglio...».

E per quanto riguarda il vertice, dunque, nessuna preoccupazione.
«Nessuna. È tutto pronto. Sono assolutamente sereno».

Anche se il Sunday Times parla di nuove foto...
«Certa stampa estera, collegata con certa stampa italiana, sta portando avanti una campagna morbosa. Ma non esistono foto imbarazzanti. Lo ripeto: non ho nulla da temere.

La spazzatura e le calunnie non mi fanno neppure il solletico».

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