G8 Summit

Al via il G8: nuove regole sull'economia Paura per i no global: arresti a Roma

Da oggi fino a venerdi il capoluogo dell'Abruzzo ospita il 35° incontro degli otto Paesi più industrializzati. Attese 39 delegazioni e 27 capi di Stati. L'agenda economica: nuove regole mondiali per non limitare il libero scambio. Il programma dei lavori: oggi, domani, venerdì. No global già all'attacco: arresti e scontri a Roma

Al via il G8: nuove regole sull'economia 
Paura per i no global: arresti a Roma

L’Aquila - Parte il G8, dopo tanti preparativi, e si incomincia con l'economia. I Grandi ne discutono oggi nel pranzo di lavoro che inaugura il summit. L'obiettivo-chiave è di inviare al mondo un segnale positivo: non generiche frasi di ottimismo, ma ragionevoli speranze di uscita dal tunnel, anche attraverso importanti azioni coordinate fra Paesi avanzati e Paesi in sviluppo. A questo fine emerge l'impegno comune di concludere i negoziati commerciali del cosiddetto Doha Round, che si trascinano senza prospettive da quasi otto anni, cioè dalla fine del 2001. Il comunicato del G8 dirà che l'impegno è quello di cercare una «ambiziosa, completa e bilanciata conclusione dei negoziati al più presto» e il successivo comunicato del G8+G5 - ovvero gli Otto più Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa - quasi certamente fisserà anche una data, la fine del 2010.
Il commercio libero è essenziale per la ripresa economica globale. Ancora negli ultimi mesi, nonostante l'impegno preso al G20 di Londra, molti Paesi hanno adottato misure protezioniste. Da L'Aquila arriverà la forte richiesta di evitare ogni intervento che possa limitare la libertà degli scambi. Secondo le stime del Fondo monetario internazionale, il commercio mondiale registrerebbe nel 2009 una contrazione del 5%, e questa cifra basta per capire l'importanza della conclusione positiva dei negoziati Wto.
Lo stato della crisi è ben noto ai leader di Stati Uniti, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Francia, Canada, Russia e Italia, riuniti per il loro vertice annuale. I ministri delle Finanze degli Otto hanno fatto il punto tre settimane fa a Lecce riscontrando «segnali di stabilizzazione» nelle economie avanzate ma allo stesso tempo confermando che l'impatto della recessione globale si trascinerà per mesi ancora. Pare dunque ancora troppo presto per le «strategie d'uscita» dagli interventi senza precedenti adottati dai governi per spingere l'economia. Non è invece troppo presto per mettere in campo un nuovo set di regole per i mercati finanziari. La risposta a questa sfida dovrà essere coordinata, secondo i principi a cui lavorano tutti gli organismi internazionali coinvolti, dal Fmi all'Ocse, al Financial stability board. Molti i documenti sul tavolo dei Grandi, da quelli che tracciano i grandi principi (come i dodici punti elaborati dall'Ocse con il concorso importante della presidenza italiana, nella persona di Giulio Tremonti) fino a carte con contenuti estremamente dettagliati (come le regole per gli hedge fund e le agenzie di rating). L'Aquila segna dunque un passo avanti nella nuova regolazione finanziaria, altri passi seguiranno a cominciare dal summit del G20 a Pittsburgh, in settembre.
Il summit abruzzese si occupa non solo di commercio, economia e finanza, ma anche di alimentazione. Un argomento a cui tiene molto il presidente americano Obama, al suo primo G8. È ormai certo che verrà deciso un aiuto straordinario di 12-15 miliardi di dollari in tre anni per finanziare gli investimenti agricoli nei Paesi più poveri e in sviluppo. Un accordo sulla sicurezza alimentare viene definito fondamentale, dopo gli aumenti record dei prezzi alimentari e la penuria di generi di prima necessità registrati l'anno scorso, che hanno provocato un forte aumento della fame e della malnutrizione nel mondo. Ma cambia la strategia: non più aiuti alimentari diretti, ma investimenti per far raggiungere ai Paesi poveri il traguardo della sicurezza alimentare, «strettamente legata alla crescita economica e al progresso sociale». Si tenta, inoltre, un'intesa sui gas serra. Cina e Russia, infine, premeranno per incominciare una discussione su una nuova valuta di riserva globale, che nel tempo sostituisca il dollaro americano: ma è ancora troppo presto per affrontare questo argomento.

Ai capi di Stato e di governo verrà donato un esemplare della nuova moneta globale che per lunghissimo tempo è destinata a restare un souvenir.

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