Oltre il 30% della popolazione in Italia, Francia e Germania supera i 50 anni e questa fascia di popolazione detiene il 52% della ricchezza. Lallungamento della vita media di circa due anni ogni decade porrà sempre più sotto pressione le finanze pubbliche (la spesa pensionistica italiana è già la più alta dEuropa, il 14% del Pil). I costi sanitari per la terza età e la non autosufficienza stanno crescendo cinque volte più in fretta dell0inflazione e i sistemi di previdenza pubblica, fortemente gravati dai trend demografici, non riusciranno a far fronte alle crescenti esigenze della popolazione.
Il tema della terza età non è solo una questione italiana, ma globale. Nei mercati anglosassoni, in cui da tempo la previdenza pubblica gioca un ruolo minore, i risparmiatori hanno preso coscienza della necessità dellaccumulo previdenziale in fondi pensione. Ma anche in questi mercati, i clienti richiedono servizi di consulenza e pianificazione previdenziale più personalizzati, supporto nelle fasi di «decumulo», cioè di utilizzo nel tempo del patrimonio accumulato, e soprattutto assistenza sanitaria e domiciliare, specialmente negli anni di non autosufficienza.
Il Gruppo Generali ha lanciato, nel 2007, un progetto di ricerca mirato a valutare limpatto sulla società di questi trend. I risultati sono stati da un lato attesi, dallaltro sempre sorprendenti: per preservare il proprio potere dacquisto durante la pensione, lunico rimedio è la previdenza complementare. Ma la previdenza complementare è solo uno degli aspetti del problema e per altro, per essere efficace, deve essere affrontato molto prima dell'età della pensione.
Per sviluppare un modello di servizio per la terza età innovativo e attrattivo per i propri clienti, Generali ha lanciato un programma paneuropeo che ha coinvolto per un anno oltre 100 esperti provenienti da tutta Europa, con competenze di marketing, sviluppo prodotti, scienze attuariali, modelli commerciali, processi e piattaforme informatiche. Lapproccio paneuropeo ha consentito di valorizzare le esperienze di cui un grande gruppo come le Generali dispone e di mettere a fattor comune esperimenti già effettuati in singole compagnie. Il risultato è un modello di servizio che è stato declinato in Italia, Francia e Germania, tenendo conto delle differenti condizioni sociali, di mercato e regolatorie, ma mantenendo fermi gli elementi di innovazione e di servizio al cliente. La nuova piattaforma, che in Italia prende il nome «Vivifuturo», è costituita da una soluzione che integra la componente di gestione dei risparmi e la componente di protezione della persona (salute e long term care), con una copertura a vita intera (cioè senza limiti di età) che di per sé è molto innovativa nel nostro mercato. Il cliente potrà investire parte dei suoi risparmi coerentemente con i propri orizzonti temporali ed utilizzare i rendimenti maturati per finanziare le coperture salute o non-autosufficienza, con componenti di polizza specifici per la terza età. Lofferta è stata studiata in modo da consentire al cliente di scegliere il mix di coperture che più si addicono alle proprie esigenze - malattia, infortuni, non autosufficienza con diversi livelli di copertura - e di variare questa scelta nel tempo, seguendo levolversi della propria vita. «Vivifuturo» include servizi e garanzie studiati appositamente per gli over 50, tra cui check-up di prevenzione specifici per età e per genere, assistenza domiciliare, rendita in caso di non autosufficienza. Così pure, sul fronte della gestione degli investimenti, si stanno predisponendo soluzioni idonee a offrire rendimenti attrattivi nel lungo periodo. Per questo, per esempio, in Italia è offerta al cliente la possibilità di investire nei fondi immobiliari (Gesav Re) che stanno offrendo rendimenti di 1-2 punti superiori, nel lungo termine, rispetto alla tradizionale gestione bilanciata assicurativa.
Generali, ecco «Vivifuturo» per un domani più sereno
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