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Gheddafi: un proiettile in testa, uno all'addome Sul web escono le ultime volontà del colonnello

A Misurata è stata effettuata l'autopsia sul cadavere del colonnello: l'ex raìs raggiunto da due proiettili, uno alla testa (forse quello fatale), l'altro all'addome. Jibril (Cnt): "Deciderà la famiglia dove seppellire il corpo". Il ministro della Difesa britannico protesta: "Non doveva finire così, meglio processarlo"

Gheddafi: un proiettile in testa, uno all'addome 
Sul web escono le ultime volontà del colonnello

Alla fine l'autospia sul corpo di Gheddafi è stata fatta. Ed è emerso questo: "Lesioni multiple, un proiettile nell’addome e uno del capo". E' ancora presto per affermare, con assoluta certezza, se i due proiettili siano stati letali, ma è molto probabile che sia così. Soprattutto se pensiamo al colpo che ha raggiunto l'ex raìs alla testa. "Ci sono ancora diversi procedure da seguire. Dobbiamo passare tutta la documentazione al magistrato di turno. Allora ogni cosa diventerà di dominio pubblico e nulla sarà nascosto", ha aggiunto un medico che ha condotto l’autopsia sul corpo del colonnello.

L’esame è stato eseguito questa mattina nell’obitorio della città di Misurata, a circa 200 km a est di Tripoli. Un portavoce del Consiglio militare di Misurata, Fathi Bachaga, ha confermato che l’esame è stato condotto in mattinata, anche se non era prevista un’autopsia sul corpo di Gheddafi, ma è stata eseguita dopo le richieste di Tripoli.  si conoscono ancora la cause esatte della morte di Gheddafi".

Ahmed Jibril, del Consiglio nazionale di transizione (Cnt), fa sapere che fine farà la salma: "Abbiamo deciso di consegnarlo alla famiglia in senso allargato, perché nessuno dei suoi famigliari più stretti è presente al momento". Poi ha aggiunto: "Il Cnt è in consultazione con la sua famiglia. Decideranno loro dove Gheddafi sarà sepolto, in concertazione con il Cnt". 

I familiari più vicini a Gheddafi sono morti, come i figli Mutassim, Seif al-Arab e Khamis, oppure sono fuggiti all’estero ad agosto come la moglie Safia e i figli Aisha, Hannibal e Mohammed. Un altro figlio, Saadi, era fuggito in Niger l’11 settembre. L’unico figlio che potrebbe trovarsi ancora in Libia è il 39enne Seif al-Islam, la cui sorte è incerta: secondo alcuni è stato ucciso o catturato, per altri è fuggito in Niger. 

Intanto emergono nuovi particolari sugli ultimi istanti di vita di Gheddafi: i ribelli che l'hanno catturato lo hanno colpito più volte, mentre era già ferito. Le prove sono contenute in un video girato da un miliziano e che l’agenzia Efe ha potuto visionare. Il filmato dura poco più di un minuto e mostra un rivoltoso che colpisce Gheddafi con una scarpa mentre un alto lo aggredisce con una ginocchiata, gli altri tengono fermo l'ex raìs sul cofano di pick up che trasporta una ventina di ribelli. 

Il sito web vicino a Gheddafi, "Seven Days News", pubblica le ultime volontà del defunto leader libico. Il documento - scrive la Bbc - sarebbe stato consegnato da alcuni parenti del Colonnello. "Questa è la mia volontà - si legge nel testo tradotto in inglese - Io, Muammar bin Mohammad bin Abdussalam bi Humayd bin Abu Manyar bin Humayd bin Nayil al Fuhsi Gaddafi, giuro che non vi è altro Dio al di fuori di Allah e che Maometto è il suo profeta, la pace sia con lui. Giuro che morirò da musulmano. Se dovessi essere ucciso, voglio essere seppellito, secondo il rito islamico, con i vestiti che indossavo al momento della morte e con il corpo non lavato, nel cimitero di Sirte, vicino alla mia famiglia e ai miei parenti. Spero che la mia famiglia, soprattutto le donne e i bambini, siano trattati bene dopo la mia morte. Il popolo libico deve salvaguardare la sua identità, i suoi successi, la sua storia e l’illustre immagine dei suoi avi ed eroi. Invito i miei sostenitori a proseguire la resistenza e a lottare contro gli aggressori stranieri, oggi, domani e sempre".

Non si placano le polemiche sulla uccisione dell'ex raìs. Il nuovo ministro della Difesa britannico, Philip Hammond, ha affermato che l’uccisione di Gheddafi ha "un po' macchiato il Consiglio nazionale transitoro (Cnt) libico. "Non è certamente il modo in cui facciamo le cose, non avremmo certamente voluto che andasse così", ha dichiarato alla Bbc. "Avremmo voluto vedere il colonnello Gheddafi a processo, meglio ancora se davanti alla Corte penale internazionale, per rispondere dei suoi misfatti non solo in Libia ma anche per i tanti atti di terrorismo compiuti al di fuori della Libia e per i quali noi in Gran Bretagna abbiamo avuto un numero di spropositato di vittime". Ma a molti, probabilmente, conveniva tappare la bocca a Gheddafi una volta per tutte.

E così è stato.

 

 

 

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