Cultura e Spettacoli

La Gialappa, AG&G e Savino scavalcano le reti

Nei palinsesti del prossimo anno si spostano umoristi e attori di satira: Aldo, Giovanni e Giacomo lasciano Mediaset per Raitre, il conduttore di «Scorie» passa a Italia 1 e gli inventori di «MaidireGieffe», forse, a Raidue

La Gialappa, AG&G e Savino scavalcano le reti

Milano - Accidenti, stai a vedere che, per ridere un po', dovremo inseguirli per i canali. Nei palinsesti fotocopia (di quelli della passata stagione) che ci aspettano a settembre, a guizzare un po' sono i comici. Si sa, quando la realtà è un po' plumbea, la satira non ha vita facile. E, allora, per chi di questo vive, si aprono le danze. Basta osservare i passaggi o i sussurri di cambiamenti dei comici più noti.

Per un trio come quello di Aldo, Giovanni e Giacomo che ha compiuto un balzo incredibile passando da Canale 5 a Che tempo che fa di Raitre, c'è ne è un altro come quello della Gialappa's che sta meditando di uscire da Mediaset per sbarcare, magari, su Raidue o su Sky.

Per un Savino che dopo essersi provato a Scorie sul secondo canale passa stabilmente a Italia Uno per condurre Colorado, c'è un Crozza che si vede chiudere il suo Crozza, Italia e naviga verso un futuro incerto a La7, dove gli è stato promesso un nuovo show a gennaio, ma lui non è affatto contento. E poi c'è un Max Giusti, che lascia la casa che lo ha lanciato, Quelli che il calcio, perché si fanno sempre più pesanti gli impegni su Raiuno, dove, oltre ad Affari tuoi in striscia quotidiana, sarà alla guida degli speciali dei pacchi al sabato sera legati alla Lotteria Italia.

E tutta la banda di Zelig? In autunno si riposa (tranne alcuni speciali one-man-show) e torna a gennaio. Ma cerchiamo di capirne di più. I tre amatissimi attori (Baglio, Storti e Poretti) hanno accettato la proposta di Fabio Fazio di partecipare al talk al sabato sera su Raitre. Insomma dalla prima e popolarissima serata di Canale 5 (Tel chi el Telùn, Anplagghed, per citare alcuni loro famosi show) al salotto chic di Che tempo che fa, dove, comunque, riproporranno i cavalli di battaglia.

I loro colleghi di scorribande della Gialappa's (Marco Santin, Carlo Taranto e Giorgio Gherarducci) invece non sanno ancora dove approderanno. Scaduto il contratto con Mediaset, sembrano intenzionati (ma, mai dire mai!) a non rinnovarlo e, si vocifera, che i tre avrebbero aperto trattative con Raidue e anche con Sky. Insomma, a settembre potremmo trovarci con un Mai dire X Factor (e a gennaio con un Mai dire Isola dei famosi) sul secondo canale invece che con un Mai dire Grande fratello su Canale 5. Certo sarebbe incredibile per Mediaset lasciarli fuggire: lo share della trasmissione che prende per i fondelli i reality ha toccato vette inimmaginabili. Comunque, sembra che i tre tengano molto anche ad affrontare a modo loro i Mondiali (estate 2010) che sono appannaggio di Sky. Che riescano a mettere insieme tutto quanto? Mah, si starà a vedere...

Cambiamenti in vista (come già qui raccontato) anche per lo show comico più in vista di Canale 5: Zelig. In autunno sono previsti solo degli speciali - firmati sempre dalla ditta Gino, Michele e Bozzo -, degli one-man-show ripresi a teatro con protagonisti Enrico Brignano, Checco Zalone e Ale&Franz. Lo Zelig classico, con tutta la nota banda dei comici e la conduzione di Claudio Bisio e Vanessa Incontrada, tornerà da gennaio. Lo hanno confermato due degli autori, Gino e Michele, l'altro ieri durante la presentazione della nuova agenda Smemoranda. «Zelig richiede una accurata preparazione - hanno detto- non si può semplicemente fare un casting, quindi pensiamo di aver bisogno di un po' più di tempo». E hanno aggiunto: «Ci piacerebbe andare in scena ancora al teatro Arcimboldi (di Milano) per il terzo anno, ma dobbiamo prima superare alcuni problemi tecnici».

E il numero uno? Fiorello? Lui resta su Sky, con il suo spettacolo teatral-televisivo.

«Mai più a Mediaset», ha detto in un'intervista a Vanity Fair dove ha annegato «anni di leggera e imprevedibile fiorellitudine - ha scritto ieri il Foglio - in un reiterato e prevedibilissimo trasecolare di fronte all'insostenibile volgarità dell'oggi».

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