Cultura e Spettacoli

Gioconda in prestito, petizione popolare per il centenario del ritrovamento

Anche sul ritratto più famoso del mondo, è sempre Italia-Francia. Un comitato vorrebbe esporlo a Firenze nel 2013, per celebrare il centenario del ritrovamento in seguito al furto di due anni prima. Ma i responsabili del Louvre non ci sentono

Anche sulla Gioconda, è derby Italia-Francia. E parte una petizione popolare per il prestito del ritratto più famoso del mondo, opera dell'italiano Leonardo da Vinci, ma da sempre di indiscussa proprietà francese. Un comitato vorrebbe esporre il dipinto a Firenze nel 2013, in occasione del centenario del ritrovamento a seguito del furto di due anni prima, ma i francesi non ci sentono. Sono «infondate» le motivazioni addotte dal museo del Luovre per giustificare «l'impossibilità di spostare il quadro per motivi di sicurezza» secondo Silvano Vinceti, del Comitato nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici Culturali e Ambientali, responsabile della ricerca in atto a Firenze nel Convento di S. Orsola per recuperare le spoglie mortali di Lisa Gherardini, da molti ritenuta la modella della Gioconda.
«Tali argomenti sono stati confutati dalle principali aziende mondiali di trasporto di grandi opere d'arte - aggiunge Vinceti -. Nei riguardi del Louvre noi abbiamo avuto un atteggiamento dialettico e abbiamo cercato di impostare una collaborazione e un confronto. Stiamo raccogliendo le firme per una petizione rivolta anche al Louvre per il momentaneo ritorno della Gioconda per le celebrazioni del centesimo anniversario dopo il furto avvenuto nel 1911 per mano dell'italiano Vincenzo Peruggia».
«Le risposte avute dai vertici del museo parigino sono state intrise di presunta superiorità condita dalla classica grandeur francese - prosegue Vinceti -. Noi non siamo più disposti a essere trattati come pezzenti mendicanti. Se le istituzioni francesi incarnano una cultura civilmente superiore a quella italiana, come mai non restituiscono a titolo risarcitorio e simbolico alcune delle opere d'arte trafugate in Italia, in particolare da parte di Napoleone Bonaparte.

Oppure perché, sempre a titolo anche risarcitorio, non ci concedono di esporre la Gioconda a Firenze o a Roma nel 2013? Così darebbero prova di essere quello che credono di essere».

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