Roma

Una giornata a metà tra film e dolore

Ariela Piattelli

All’Auditorium oggi si abbassano le luci. Anche la Festa si ferma infatti per il lutto cittadino. Dalle 9 alle 17 annullati tutti gli eventi mondani e festosi della kermesse. Quindi nella cavea e nel villaggio niente musica, niente passerelle, e il red carpet verrà utilizzato esclusivamente come semplice passaggio. Restano comunque invariati gli appuntamenti dedicati alla cultura e al cinema, proiezioni, incontri e photocall. All’Auditorium è dunque una giornata particolare, anche perché oggi, ironia della sorte, si concentrano molti appuntamenti ed eventi significativi.
Ospite d’onore è Harrison Ford, che sarà il protagonista della prima edizione del il Pmq Award, il premio ufficiale della festa dedicato al migliore agente o manager. Sarà l’attore americano a consegnare il prestigioso riconoscimento (19.30 Sala Sinopoli) a Jim Berkus, il co-fondatore e presidente della Uta (United Talent Agency), che oggi rappresenta molti personaggi famosi del mondo dello spettacolo, come Ben Stiller, Johnny Depp, Joel ed Ethan Coen, nonché Harrison Ford stesso. Sarà poi il cinema italiano a calcare la scena. Francesca Comencini presenterà il suo A casa nostra (dopo il Pmq Award alla Sala Sinopoli), la pellicola in gara per Cinema 2006, che vanta tra gli attori protagonisti Luca Zingaretti e Valeria Golino. Per la sezione sperimentale Extra, alle 14.30 (Teatro Studio), Giovanni Veronesi e Margherita Ferrandino presenteranno il loro «Muoiono soltanto gli... », una film-intervista a Mario Monicelli sul set della sua ultima regia Rose nel deserto. Dopo la proiezione ci sarà l’incontro per il pubblico con Veronesi ed il grande regista de I soliti ignoti. E sempre sotto il segno del cinema italiano, quello indimenticabile, alle 18, sempre al Teatro Studio, sarà la volta del grande omaggio a Luchino Visconti. Verrà presentata la versione restaurata di Ossessione, la pellicola considerata da gran parte della critica come il primo vagito del neorealismo.

All’ospite d’onore dell’evento, Pietro Ingrao, verrà consegnato da Francesco Alberoni il diploma del Centro sperimentale di cinematografia per l’anno accademico 1935 -36, che l’ex allievo non poté allora ritirare.

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