Cultura e Spettacoli

La grande scultura fa più belle le Ville romane: al via la prima rassegna

Al Pincio troneggia l'opera «Spirale» del maestro Enzo Carnebianca. La mostra termina il 31 luglio

La prima Rassegna Internazionale di Scultura di Roma è diventata realtà. La rassegna, a cura di Gloria Porcella e Lamberto Petrecca con il patrocinio della Comunità Europea e dell'Assessorato alle Politiche culturali di Roma Capitale, ha portato a Roma le 33 monumentali sculture di 31 artisti internazionali che sono ospitate fino al 31 luglio in due location d'eccezione: la Casina Valadier (dove però sta già nascendo un caso, c'è chi le vuol togliere al più presto) e il Parco di Villa Torlonia. La scultura conquista dunque la capitale con un'esposizione capace di mettere insieme i grandi artisti del Novecento e i più acclamati talenti contemporanei, candidando Roma a luogo ideale per accogliere le nuove traiettorie dell'espressione artistica monumentale. Il giardino della Casina Valadier e il Parco di Villa Torlonia si trasformano così in una galleria a cielo aperto, offrendosi come ponte ideale tra il passato artistico capitolino e le nuove sensibilità culturali.
Per la prima volta la città si apre a percorsi artistici alternativi, con opere dal forte impatto estetico e dai significati provocatori. Segni, forme, materiali: tutto rimanda alle questioni globali che accendono il dibattito culturale, senza però dimenticare la lezione dei grandi maestri del secolo scorso. Così le opere del Cracking Art Group, di Romero Britto, Seward Johnson e Mira Maylor si affiancano a quelle firmate da Salvador Dalì, Giorgio de Chirico e Giacomo Manzù, rivendicando il ruolo della scultura all'interno dei paesaggi metropolitani. In una società dove anche l'arte è sempre più a portata di click e legata a contesti virtuali, la Rassegna invita l'osservatore a riflettere sulla presenza fisica dell'opera come testimonianza di un fare e operare artistico che trova il suo fondamento nel lavoro manuale e come impareggiabile mezzo di comunicazione collettiva. Quattro le Sezioni che compongono il circuito espositivo composto da 33 opere, di cui 12 sono esposte nei giardini della Casina Valadier (tra cui spicca «Spirale» di Enzo carnebianca, 1993) e 21 nel Parco di Villa Torlonia: Grandi Maestri che comprende le opere di Salvador Dalì, Giorgio De Chirio, Giacomo Manzù, Sante Monachesi, Henry Moore. Internazionali: con i lavori di Romero Britto, Seward Johnson, Mira Maylor, Hannu Palosuo, Mauro Perrucchetti, Andrew Rogers, e Lorenzo Quinn. Contemporanei, con le sculture di Camilla Ancilotto, Stefano Bombardieri, Erika Calesini, Cracking Art Group, Annamaria Gelmi, Maurizio Orrico, Alba Gonzales, Alfredo Rapetti, Alessandro Reggioli, Pierluigi Slis Argam, con una selezione di lavori firmati dagli artisti legati all'Associazione Romana Gallerie Arte Moderna: Giovanni Balderi, Nunzio Bibbò, Federico Brook, Enzo Carnebianca, Venanzio Crocetti, Paolo Guiotto, Alfio Mongelli, Sinisca.
La Rassegna, inoltre, sarà presente nelle date della 54° Biennale d'Arte di Venezia con uno speciale percorso fotografico allestito sull'Isola di San Servolo, nella quale sono ospitati i Padiglioni Nazionali di Cuba e Siria, e dove troveranno spazio le opere di Lorenzo Quinn e il Cracking Art Group presenti contemporaneamente a Roma (sono in tutto 11 gli artisti ospitati a Roma e selezionati alla 54° Biennale di Arte di Venezia: Stefano Bombardieri, Erika Calesini, Cracking Art Group, Alba Gonzales, Alfio Mongelli, Hannu Palosuo, Lorenzo Quinn, Alfredo Rapetti, Pierluigi Slis, Federico Brook e Sinisca, due dei quali inseriti all'interno del Padiglione Italia).

Una manifestazione, dunque, che ha il sapore della rivincita verso quanti condannano Roma ad un ruolo marginale all'interno circuiti dell'arte d'avanguardia.

Commenti