Cultura e Spettacoli

Grandi incisori al tempo della Serenissima

Palmanova, la cinquecentesca città fortificata che sorge nel cuore del Friuli, non manca il suo appuntamento estivo con le stampe antiche. Anche quest’anno la mostra mercato organizzata da Giampaolo Buzzanca in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune, sarà visitabile per tutto il mese di agosto nella storica polveriera napoleonica: si tratta della 27ª edizione di una manifestazione che ha sempre raccolto l’apprezzamento dei critici e l’interesse del grande pubblico (orari 10-13, 16-20, ingresso libero). La formula, infatti, è diventata il modello per iniziative analoghe in Italia e all’estero: una grande quantità di stampe antiche, tutte originali e di pregio, destinate in parte all’attenzione di collezionisti, in parte al grande pubblico.
Per tradizione la mostra, che si lega culturalmente alla storia locale e ai fasti della Serenissima, è dedicata soprattutto ai pittori-incisori veneti e veneziani del Settecento. Così quest’anno sono esposte acqueforti del Canaletto (vedute di Venezia e di Dolo), alcuni Capricci di Gian Battista Tiepolo, vedute di Venezia del friulano Luca Carlevarijs (1663-1730), considerato l’iniziatore della vedutistica veneziana, filone nel quale si collocano anche le acqueforti - sempre esposte a Palmanova - di Michele Marieschi e di Domenico Lovisa, quest’ultimo editore e stampatore attivo nella prima metà del Settecento. Di altri importanti autori della scuola veneziana del XVIII secolo quali Zuccarelli, Zais e Marco Ricci sono proposte stampe con paesaggi e scene di genere. Splendida una grande Veduta di Dresda di Bernardo Bellotto, nipote del Canaletto. Interessante una sezione dedicata a vedute e piante di città ricavate da antichi atlanti di Blaeu, Janssonius, Braun-Hogenberg, Mortier.


La mostra offre poi una grande quantità di stampe, dal Cinquecento all’Ottocento, di soggetti vari e di valore decorativo, per offrire anche al grande pubblico, a prezzi contenuti, la possibilità di accedere a pezzi antichi, sempre originali: in questo senso la mostra di Palmanova ha anche un’apprezzabile funzione educativa. Completano l’esposizione manoscritti, antichi documenti, editti, giornali storici, e uno scaffale di libri di valore antiquario.

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