Guerra di cifre tra la compagnia Ryanair e lEnac
9 Febbraio 2006 - 00:00Lente di controllo: troppi voli sforano lorario pattuito
Andrea Cuomo
A Ciampino è polemica tra Ryanair e lEnac. Una querelle apparentemente minima, quella tra la prima compagnia «low cost» in Europa e in Italia e lEnte nazionale per laviazione civile, che riguarda la possibilità per il vettore irlandese di far atterrare i propri aerei dopo mezzanotte quando fosse necessario a causa di ritardi causati da maltempo o traffico aereo. Ma dietro la quale si apre uno scenario strategico per Roma: Ryanair non lo ammette apertamente, ma è chiaro che alla lunga i problemi con lente che regolamenta il traffico aereo nel nostro Paese potrebbero influire sullo sviluppo futuro di una compagnia che a Roma, in meno di quattro anni, è passata da zero a 3 milioni di passeggeri, e che conta entro il 2007 di arrivare a quota 4 milioni. Passeggeri, si badi bene, per lo più stranieri e non sottratti ad altre compagnie, ma «conquistati» ex novo. E lo sbarco di Ryanair a Roma ha creato di fatto 3mila posti di lavoro e fatto risparmiare 300 milioni di euro ai passeggeri. Ma veniamo al motivo del contendere. Dal 1° gennaio è in vigore il nuovo regolamento Enac che prescrive a Ciampino un «coprifuoco» da mezzanotte alle 6 di mattina per ridurre limpatto acustico dello scalo. Dal divieto di decollo e atterraggio sono esentati i voli di Stato, quelli umanitari e di soccorso, quelli postali e quelli dei vettori che hanno base a Ciampino. Come per lappunto Ryanair. «Solo che a noi, che non abbiamo voli schedulati dopo mezzanotte, nelle sei occasioni in cui abbiamo fatto piccoli ritardi è stato negato latterraggio a Ciampino dopo mezzanotte - racconta Michael OLeary, amministratore delegato di Ryanair -. E siamo stati dirottati a Fiumicino, con grave danno per 2mila persone: i passeggeri dei voli, che avevano auto e parenti ad attenderli a Ciampino. E quelli dei voli del giorno dopo operati con quei vettori, che sono partiti in ritardo perché gli aerei sono dovuti tornare dopo le 6 da Fiumicino a Ciampino». OLeary parla di inspiegabili «discriminazioni» a danno di Ryanair. Non arriva a ipotizzare che lEnac voglia boicottare la compagnia irlandese a vantaggio di qualcun altro, ma parla certamente di un «errore di applicazioni delle leggi da parte dellente». Sulla questione Ryanair ha presentato ricorso al Tar del Lazio, ed è anche intercorso un fitto carteggio tra Ryanair ed Enac, nel corso del quale questultimo ha contestato il fatto che Ryanair avesse realmente base a Ciampino. «Ma noi - spiega OLeary - a Ciampino abbiamo cinque aerei parcheggiati la notte, 160 dipendenti per il 70 per cento italiani». «La compagnia Ryanair non ha nessuna base operativa in Italia, né a Ciampino né altrove - replica lEnac attraverso un comunicato -. Avere una base operativa su un aeroporto significa avere una propria struttura operativa sull'aeroporto stesso, con personale dipendente e con regolari contratti registrati, per quanto di competenza, dalle varie istituzioni nazionali.
. «Per lEnac - ribatte O Leary - i pacchi sono più importanti delle persone». OLeary si riferisce al fatto che ogni settimana di notte partono e arrivano a Ciampino 186 voli postali. Che oltretutto sono assai più rumorosi dei nuovi «Boeing 737-800» con la livrea Ryanair. LEnac non accetta di essere considerata parziale e liquida la polemica di O Leary con alcuni dati: «Nel corso del 2005, sullo scalo di Ciampino 249 voli sono atterrati in ritardo rispetto all'orario di chiusura. Di questi, ben 238 erano voli Ryanair che, schedulando arrivi intorno alle ore 23.
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