Non un pamphlet contro la guerra ma un excursus interdisciplinare sulla violenza organizzata dei conflitti armati. Una riflessione ricca di rimandi puntuali alle analisi elaborate da filosofi e studiosi antichi e moderni (Socrate, Leopardi, Weber, Gentile...
) e alle rappresentazioni tentate da esponenti delle varie arti (Omero, Tolstoj, Rigoni Stern, registi, fotografi...). La guerra fa parte delle cose umane, in particolare della politica. Perché ne è «un mezzo» e lo stesso «tecnico» von Clausewitz scrive che «un mezzo senza scopo non può mai concepirsi».Vincenzo Pricolo
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