Guerra in Ucraina

"Ha spento Starlink". Il blitz fallito in Crimea e le accuse a Elon Musk

Nel 2022, durante il primo tentativo di attacco ucraino al porto di Sebastopoli con droni navali, il tycoon ha disattivato la rete a cui i dispositivi erano collegati

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Nella notte tra il 15 e il 16 settembre 2022 l’Ucraina ha provato a sferrare un primo attacco contro il porto di Sebastopoli usando droni navali, ma Elon Musk ha deciso di farlo fallire. La rivelazione è stata diffusa il 1° gennaio 2024 da Ukrainska pravda, secondo cui il miliardario ha disattivato il sistema di comunicazione Starlink a cui erano collegati i dispositivi quando questi si trovavano a 70 chilometri dall’obiettivo.

Stando a quanto riferito dal giornale online ucraino, l’attacco sperimentale è stato monitorato in tempo reale dal capo del servizio di sicurezza di Kiev Vasily Malyuk, dal comandante delle forze navali Alexey Neizhpapa, dal vice primo ministro Mikhail Fedorov e dall’uomo che ha ideato l’intero programma dei droni di superfice, il generale di brigata del controspionaggio militare noto come “Hunter”. “Elon Musk aveva spento Starlink, che usavamo per controllare i droni” ha affermato quest’ultimo alla Pravda. “Eravamo tutti con il fiato sospeso, mancavano solo 70 chilometri alla fregata ‘Ammiraglio Makarov’”.

Nella rotta verso Sebastopoli, l’ufficiale dei servizi segreti ha raccontato che alcuni droni navali sono affondati e altri sono esplosi spontaneamente. Solo cinque, ciascuno carico di 108 chilogrammi di esplosivo, sono riusciti a farsi strada tra le onde e ad avvicinarsi alle strutture controllate dai russi. Di questi, due sono tornati alla base “fornendo comunque informazioni preziose sulle comunicazioni, sulla navigazione, sullo scafo e così via”. In quei momenti concitati, pare che il vice primo ministro Fedorov abbia provato a convincere Musk a riattivare Starlink, senza successo.

Hunter ha dichiarato che vi è stato anche un tentativo di passare per le autorità americane, che però hanno risposto di non avere nessun potere su un soggetto privato. Gli ucraini hanno comunque fatto tesoro di questo primo tentativo, tenendo conto della vulnerabilità connessa alla dipendenza dal servizio di rete satellitare del tycoon sudafricano, e hanno modificato i droni in modo da renderli autonomi. Una strategia vincente, visto che un mese dopo, il 29 ottobre, quattro navi russe sono state colpite mentre si trovavano nel porto della Crimea nel primo grande smacco per le marina militare di Mosca.

Il proprietario di Tesla e SpaceX è finito al centro della polemica anche un anno dopo, nel settembre del 2023, quando i satelliti Starlink sono stati spenti durante il bombardamento ucraino del porto di Sebastopoli che ha causato la distruzione della nave da sbarco Minsk e del sottomarino Rostov-sul-Don.

In quel caso, sul profilo X del servizio era stato comunicato un malfunzionamento della rete proprio nel bel mezzo dell’operazione di Kiev.

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