Guerra in Ucraina

Polveriera Mar Nero. "Tutte le navi a rischio". Varsavia teme i Wagner

Minacce incrociate dopo lo stop ai convogli del grano. La Polonia si rafforza al confine

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Una guerra nella guerra, quella del grano. Che mostra ancora una volta la spregiudicatezza della Russia di Putin. Dopo lo scadere dell’accordo che Mosca non ha voluto prorogare, la circolazione delle navi nel Mar Nero è diventata una faccenda pericolosa e gravida di minacce. Mercoledì il ministero della Difesa russo ha annunciato che considererà potenziali vettori di carichi militari le navi che solcano il Mar Nero dirette verso i porti ucraini. Una scelta che ieri Mosca ha motivato con «la risoluzione dell’accordo sul grano» e non è in alcun modo collegato all’attacco al ponte di Kersh in Crimea. L’Ucraina da parte sua ha fatto lo stesso, annunciando che considererà qualsiasi nave nel Mar Nero diretta verso i porti russi o i territori occupati come potenziale nave militare, «con tutti i rischi associati», come ha avvertito in una nota il ministero della Difesa ucraino.

Secondo il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale degli Usa Adam Hodge questa escalation potrebbe incoraggiare la Russia a prendere di mira navi civili nel Mar Nero e attribuire poi la responsabilità all’Ucraina. La Russia avrebbe già piazzato altre mine in mare nei pressi dei porti ucraini. La vicenda del grano tiene banco. La Russia mostra un pigno duro che fa temere una possibile emergenza alimentare e per questo Kiev stuzziaca l’Onu: «Vedremo una convocazione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per discutere della sicurezza alimentare globale?», scrive su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «La comunità internazionale sceglie... di stare in disparte.

L’idea dei convogli internazionali, così come qualsiasi azione attiva, provoca... panico e paura, che prolunga la vita politica di Putin. Se la Russia non viene punita perdendo la guerra, cosa dovrebbe spingere la Russia (e i suoi simpatizzanti) a rispettare il diritto internazionale e gli accordi in generale in futuro?». Dopo la Crimea l’altro quadrante che tiene desta l’attenzione è la Bielorussia. Ieri si è venuto a sapere che combattenti del gruppo paramilitare russo Wagner si addestreranno con le forze speciali di Minsk a Bretsky, vicino al confine con la Polonia. Polonia che si è ragionevolmente allertata, schierando un migliaio di militari al suo confine nord-orientale. «È un dato di fatto che c'è una maggiore aggressività da parte della Polonia, un atteggiamento ostile nei confronti della Bielorussia e della Russia, che è motivo per prestare molta attenzione», ha detto Peskov.

Secondo il Washington Post, che riferisce quanto rivelato da un anonimo funzionario di Kiev, l’esercito ucraino avrebbe già preso a usare bombe a grappolo, sparate contro le posizioni russe per distruggere le trincee. Notizia confermata in serata dalla Casa Bianca secondo cui, l’Ucraina le sta utilizzando «in modo appropriato ed efficace». Ieri ancora attacchi russi a Odessa, dove è stato danneggiato anche il consolato cinese, e a Mykolaiv, nell’Ucraina meridionale. Qui sono stati uccisi due civili, sepolti sotto le macerie di un edificio bombardato. Un civile morto anche Kostyantynivka, nel Donetsk, e a Volchansk, nella regione di Kharkiv. I russi accusano gli ucraini per la morte di una minorenne nel corso di un attacco con droni nel nordovest della Crimea.


L’Ue ha «proposto di finanziare fino a 5 miliardi all’anno per i prossimi 4 anni per la difesa Ucraina nell’ambito dell’European Peace Facility».
ha detto l’alto rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell. I Dipartimenti di Stato e del Tesoro americano hanno imposto nuove sanzioni contro 120 persone.

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