Guerra in Ucraina

Lo stallo in America e la "cyberguerra" di Mosca: cosa succede in Ucraina

Il governo britannico ha dichiarato che i servizi segreti russi hanno tentato di intercettare conversazioni private di politici, ufficiali e giornalisti. La cyberguerra russa continua in un momento difficile per la Nato e l'Ue

Il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov a Washington con il capo del Pentagono Lloyd Austin.
Il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov a Washington con il capo del Pentagono Lloyd Austin.

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La minaccia della cyberguerra russa continua a farsi sentire in Occidente. Il governo britannico ha dichiarato che i servizi segreti interni di Mosca (Fsb) hanno condotto per anni una campagna di infiltrazione nella politica del Regno Unito, riuscendo a intercettare conversazioni private di alti ufficiali, giornalisti, deputati e Ong. La denuncia è stata fatta dal ministero degli Affari esteri di Sua Maestà, che ha precisato come la maggior parte dei tentativi degli hacker del Cremlino non abbiano avuto successo. L’ambasciatore russo è stato convocato per ricevere una nota di protesta.

Il sottosegretario parlamentare degli affari europei del Regno Unito, Leo Docherty, ha informato la Camera dei Comuni di quanto accaduto nella giornata di giovedì 7 dicembre, sottolineando che l’Fsb ha selezionato alcune informazioni da diffondere e amplificare, in modo da “intromettersi nel processo politico del Regno Unito”. Il vice primo ministro, Oliver Dowden, ha accusato i servizi segreti russi di utilizzare “gruppi di hacker sub-statali per fare il lavoro sporco al posto loro”, e ha riferito che, a seguito di queste rivelazioni, due affiliati ad un gruppo noto come “Star Blizzard” sono stati sanzionati. Pare che l’operazione cyber del Cremlino abbia preso di mira deputati ed esponenti di tutti i partiti politici, in particolare attraverso una campagna di spear-phishing in cui si tenta di ottenere informazioni sensibile attraverso email malevole.

Il primo ministro Rishi Sunak ha rifiutato di dire se fosse stato bersaglio di queste azioni, mentre il ministro degli Esteri David Cameron, oltre a ribadire il “fallimento” dell’operazione, ha affermato che “tramite le sanzioni ai responsabili e la convocazione dell’ambasciatore russo, stiamo facendo luce e smascherando i loro tentativi di influenzarci. Questo è un altro esempio di come Mosca sceglie di operare sulla scena globale”.

La Russia continua dunque a mantenere aperti tutti i suoi fronti, fisici o digitali che siano, in un momento in cui gode di una posizione di forza in Ucraina. La bocciatura al Senato statunitense di un nuovo pacchetto di aiuti militari per Kiev, infatti, mette in difficoltà i soldati impegnati nella difesa del Paese invaso, che dovranno ridurre le operazioni offensive particolarmente costose in termini di equipaggiamento. Il Cremlino, al contrario, ha rimpinguato i suoi arsenali e ha aumentato il budget per le forze armate per il 2024.

Se dovesse iniziare ad avere successo anche nelle sue campagne di disinformazione e cyberguerra, potrebbe aumentare la pressione sui governi occidentali in un momento in cui il blocco Nato-Ue ha diminuito notevolmente il suo supporto materiale al presidente Volodymyr Zelensky, segnando un cambio di passo nel conflitto che, per l’Ucraina, potrebbe essere fatale.

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