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Hillary lascia. Ma forse è per raddoppiare

New YorkMinaccia di ritirarsi a vita privata e lasciare Washington dopo 20 anni vissuti sempre da protagonista, oppure sta bluffando come una consumata giocatrice di poker, perché mira molto più in alto: alla vice presidenza. E magari, in un futuro più lontano, alla presidenza vera e propria. Il ruolo di segretario di stato è stressante, continui e lunghi viaggi in tutto il mondo, e forse Hillary Clinton comincia a sentire il peso dell’età: a fine ottobre compirà 65 anni e vorrebbe staccare la spina. «Mi ritiro, sono stanca, non ho seguito neppure un dibattito dei candidati repubblicani alle presidenziali», va ripetendo Hillary da settimane a diversi dei suoi più stretti collaboratori del Dipartimento di Stato. Le confessioni di Hillary (o i «rumors», dipende da come vengono interpretate) sono state subito riprese dall’Huffington Post e amplificate dal New York Times e dal Washington Post, dalla Cnn e dalla Foxnews, ma gli analisti politici, sia democratici che repubblicani, dubitano che Hillary voglia gettare la spugna.
«Forse è stanca di viaggiare per il mondo, ma Hillary è un animale politico, dubito che voglia ritirarsi a fare la mamma o la nonna, anche perché di nipotini non ne ha», ha scherzato Paul Begala, commentatore politico della Cnn e grande amico della Hillary da più di 20 anni.
«Dopo venti anni di politica spesi a Washington, credo sia il momento di lasciare per dedicarmi ad altro», è un’altra frase che Hillary va ripetendo da settimane nelle stanze e nei corridoi del Dipartimento di Stato, riportata tra virgolette dai maggiori quotidiani americani e mai smentita dalla diretta interessata che da ben 40 anni è impegnata in politica in coppia con il marito Bill, che nonostante gli alti e bassi del lungo matrimonio e i tanti tradimenti dell’ex presidente, non ha mai voluto lasciare. E mai ha voluto pronunciare la parola divorzio, specie nei giorni caldissimi dello scandalo Lewinsky nel 1998. L’Hillary first lady, da politico consumato, già pensava al suo futuro: prima come senatrice dello Stato di New York, dal 2000 al 2008, e poi come candidata presidenziale, battuta sul filo di lana da Obama, il quale l’ha voluta nella sua amministrazione a tutti i costi, affidandole la politica estera americana. Nonostante Hillary l’avesse messo in guardia più volte: «Mio marito Bill è un’eredità che pesa, in quanto ha il vizio di intervenire e interferire». Ma l’ex presidente Bill, in questi ultimi tre anni, è stato particolarmente quieto e calmo, si è comportato da vero ex presidente.
Hillary invece è sempre più popolare tra gli elettori democratici e specie tra gli indipendenti, dove Obama si giocherà praticamente tutte le sue carte per la rielezione alla Casa Bianca. Inoltre Hillary è molto più popolare di Obama tra le elettrici donne e tra gli ispanici (saranno più di 20 milioni) che l’adorano e l’hanno appoggiata in massa durante le primarie democratiche del 2008. Obama nei sondaggi vanta appena il 42% delle preferenze degli ispanici. Mentre il front-runner repubblicano Mitt Romney avrebbe i voti del 63% degli ispanici. Nel partito democratico in tanti chiedono che Joe Biden, il vicepresidente famoso per le sue continue gaffe, si faccia da parte, perché a novembre avrà 70 anni e non porterà un voto in più a Obama: è un politico vecchio stile, grigio, senza carisma e nessun appeal.

Il contrario di Hillary che nei sondaggi viaggia sempre al massimo della sua popolarità e sembra l’unica arma in più che Obama possa sfoderare per essere rieletto.

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