Come ogni anno in concomitanza con lapertura della Buchmesse, la Fiera del Libro di Francoforte, lAssociazione Italiani Editori ha reso pubblico il «Rapporto sullo stato delleditoria in Italia». Dal quale risulta che la «salute» del libro e dei lettori è sempre cagionevole, né più né meno degli scorsi anni: per gli editori il 2009 ha significato un calo complessivo del 4,3% del fatturato e dello 0,5% della produzione di titoli. Mentre cè stato un piccolo aumento della lettura di libri, 1,1%: i lettori di almeno un libro non scolastico allanno nel 2009 sono stati 25milioni, circa 800mila in più del 2008. Tuttavia la composizione dei lettori rimane immutata: poco meno della metà (il 44,9%) legge fino a tre libri allanno e solo il 15,2% ne legge uno al mese (in aumento di due punti percentuali rispetto al 2008). Per il resto le solite cose: le donne leggono più degli uomini (51,6% contro 43,6%), in Lombardia si comprano il 31% dei libri venduti in tuttItalia...
Le vere novità (e non del tutto positive, anzi) vengono da quello che doveva essere la rivoluzione del mondo del libro: Internet e le-book. Li-pad, che sembra voler rivoluzionare il mercato del libro, non entusiasma: Marco Polillo, presidente dellAie, confessa di essere «tiepido»: «Oggi il mercato digitale vale 364 milioni di euro, il 10,7% di quello complessivo, mentre gli e-book valgono lo 0,03%: cifre ancora modeste per i libri digitali. È necessario verificare se la rivoluzione informatica prenderà piede effettivamente. Gli italiani sono attratti dalle nuove tecnologie, ma bisognerà capire fino a che punto li-pad sostituirà il vecchio libro di carta, ancora destinato a resistere sugli scaffali delle librerie per molto tempo». «Un dato è certo - puntualizza - Il mercato continuerà ad essere occupato prevalentemente dai vecchi libri. E il libro elettronico, che si avvale tuttora di numeri piuttosto bassi e contenuti, non prevarrà ancora per molto tempo».
A conferma, pochi dati: alla domanda «Siete disponibili ad accedere a contenuti editoriali su e-book», l80% del campione intervistato ha risposto «no» se si tratta di «contenuti» di svago (romanzi), il 69% ha risposto «no» anche per i «contenuti» di lavoro (manuali). Ancora.
I lettori bocciano le-book (per ora)
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.