Con ben 35 chili di cocaina di cocaina (pari a circa 400mila dosi) mescolata allinterno di confezioni di bagnoschiuma e shampoo, oppure infilata nelle statuine di legno, o ancora pressofusa nella plastica di due grandi valigie e persino occultata nelle imbottiture della biancheria intima indossata da una avvenente turista romena, credevano che sarebbero riusciti a farla franca. Ma al loro arrivo in Italia sono finiti in manette con laccusa di traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Si è concluso così allaeroporto intercontinentale di Fiumicino un traffico di droga destinato a rifornire il fiorente mercato romano e dellintero Centro-Italia, che avrebbe fruttato alle organizzazioni criminali più di 6 milioni di euro. Nel corso di più articolate operazioni portate a termine negli ultimi giorni sono stati ben sette i «corrieri» commissionati dai narcotrafficanti sudamericani arrestati a Fiumicino dai militari della Guardia di Finanza, in collaborazione con lo Svad dellAgenzia delle Dogane.
A giudicare dai risultati delle operazioni sono sempre più ingegnosi i trucchetti adottati dai narcotrafficanti per cercare di eludere i severi controlli operati nel nostro Paese. Ma sono praticamente inutili e il più delle volte falliscono miseramente. Lesperienza pluriennale nello specifico settore e il fiuto investigativo dei militari operanti, supportati dalle infaticabili unità cinofile, hanno infatti vanificato ogni escamotage e permesso che i corrieri venissero arrestati prima di giungere a destinazione con i loro preziosi carichi.
Nel corso delle diverse operazioni i militari hanno sequestrato in un solo colpo 8 chili di «polvere dangelo»: era nascosta in varie confezioni sigillate di bagnoschiuma e shampoo, trasportate da un corriere turco proveniente da Caracas. Un altro narcotrafficante albanese, giunto da Buenos Aires, invece, ne aveva nascosti altri 8 chili in due stuoie etniche, mentre un suo connazionale aveva un analogo quantitativo di cocaina praticamente pressofusa in due grandi valigie al seguito. La droga poi sarebbe stata recuperata e separata dalla plastica mediante un sofisticato procedimento chimico messo in atto in laboratori di fortuna. E ancora, la cocaina, sempre purissima, è stata trovata pure nascosta nella biancheria intima di unaffascinante «corriera» di etnia rom; infine nel doppiofondo della valigia e nelle scarpe di altri tre corrieri provenienti dallArgentina. Per tutti è scattato il trasferimento nel nuovo complesso penitenziario di Civitavecchia, a disposizione dellautorità giudiziaria.
In questo periodo di grandi flussi di traffico lo scalo romano si trasforma uno dei posti di frontiera più battuti dai corrieri di droga, soprattutto affiliati ai cartelli dei narcos colombiani.
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