Roma

I viaggi e gli «eroi» di Mimmo Frassineti

Un mondo poetico apparentemente semplice e lineare, ma soggetto alla frammentazione e alla manipolazione del ricordo e della materia, caratterizza le tele dell’artista Mimmo Frassineti, più noto come fotografo e reporter, esposte nella mostra «Terre emerse», ospitata fino al 29 gennaio nella galleria Sinopia Laboratori (via dei Banchi Nuovi, 21/C) e negli spazi del gusto GLUB (via dei Filippini, 4/B).
Frassineti, grande viaggiatore, propone nelle sue opere, realizzate ad acrilico e collage, un suggestivo itinerario attraverso terre lontane, sognate, emerse dal nulla sotto un cielo incantato, notturno e diurno allo stesso tempo. Un cielo che fa pensare ad alcuni racconti di fantascienza per via degli anelli colorati di Saturno, le nebulose o le stelle viste con gli occhi di un fanciullo. Non a caso proprio un romanzo per bambini, come Il piccolo principe, diventa fonte di ispirazione per una tela, raffigurante Antoine de Saint-Exupéry accanto al suo aereo. Scrive a questo proposito la curatrice della mostra Eva Clausen: «Frassineti è come l’aviatore che disegna per il Piccolo Principe la pecora, si impegna a dare al viaggiatore una bussola per seguire le tracce - piccole mappe che ci rammentano le opere di Alighiero Boetti - oppure semplici trame tessute che permettono un orientamento nella vastità delle città senza frontiere né collocazione». I suoi «viaggi» e «città», in effetti, sono creazioni della mente, luoghi dello spirito, anche se richiamano le architetture medio-orientali da Mille e una notte, con tanto di cupole, torri e guglie dai colori brillanti. Eseguiti con la meticolosità di un antico miniaturista, molti quadri ci colpiscono per i dettagli decorativi ed evocativi. Passato e futuro sembrano coesistere in un microcosmo che si apre verso un più ampio cosmo attraversato da stelle, pianeti e altri oggetti non bene identificabili. La sensazione che trasmette ogni scenario è gioiosa e sognante, perché l’opera d’arte nel caso di Frassineti vuol essere anche ricreazione dell’anima.

La mostra propone, oltre al tema del viaggio, una serie di ritratti di personaggi famosi: eroi come Garibaldi e Giovanna d’Arco, artisti come Kandinskij e soprattutto letterati come Apollinaire, Baudelaire, Poe e Leopardi. Quest'ultimo è inserito in un luminoso paesaggio collinare con la luna, che evoca Recanati, o forse i versi del suo Canto notturno di un pastore errante dell'Asia: «Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai, silenziosa luna?»

Commenti