I vigili si pagano la pensione con i soldi presi dalle multe

Firmato un patto tra Comune e polizia urbana: ai ghisa vanno 3 milioni di euro che serviranno per la previdenza

I vigili si pagano la pensione 
con i soldi presi dalle multe

Alla fine la firma è arrivata. Dopo 18 anni di attesa (per i vigili) il Comune ha siglato l’accordo. Ora i ghisa possono dormire sonni più tranquilli grazie al nuovo fondo per la pensione integrativa. È stato siglato due giorni fa, infatti, l’accordo tra il settore Risorse umane di Palazzo marino, la Polizia locale, le sigle sindacali e la rappresentanza sindacale Unitaria per destinare circa il 3% degli proventi delle multe alla previdenza integrativa della categoria. Tre milioni di euro il tesoretto dei ghisa, circa 850 euro l’anno che ogni singolo agente, assunto a tempo indeterminato, potrà integrare volontariamente con contributi aggiuntivi. L’accordo prevede anche l’istituzione di un «organismo per il monitoraggio della gestione del fondo» che verrà individuato con una gara pubblica. Sarà composto da un rappresentante per ogni sindacato, un rappresentante dei dirigenti del corpo e tre rappresentanti del Comune. Ora verrà bandita una gara per scegliere la compagnia assicurativa con cui i vigili, facoltativamente, potranno siglare accordi per forme di previdenza integrativa. L’accordo, definito «storico per Milano», è previsto dall’articolo 208 del Codice della strada che fissa «una quota pari al 50% dei proventi (delle multe) spettanti agli enti (il Comune) per altre finalità connesse al miglioramento della sicurezza stradale, alla manutenzione delle strade e alla tutela degli utenti deboli, allo svolgimento, da parte degli organi di polizia locale, di corsi didattici finalizzati all’educazione stradale, a misure di assistenza e di previdenza per il personale». Mediamente Palazzo Marino incassa circa 100 milioni di euro l’anno dalle sanzioni, elevate da polizia locale, ausiliari della sosta, telecamere. Una bella somma, che rappresenta la prima voce del bilancio. Soddisfatto della firma Roberto Miglio, responsabile del Coordinamento sindacale autonomo, che ma non dell’importo, che rappresenta solo il 3% dell’incasso totale. Una percentuale molto inferiore rispetto a quel 50% previsto dal codice.
«Speriamo che il Comune in futuro metta mano al portafogli con più generosità dal momento che gli incassi delle multe ammontano a circa 100 milioni di euro l’anno. Siamo però contenti che finalmente si sia raggiunto un accordo» commenta Miglio. Milano, infatti, arriva molto dopo rispetto ad altri comuni d’Italia di grandi e piccole dimensioni. L’accordo vale un anno. L’anno prossimo la partita sarà tutta da giocare: «Le sigle sindacali - si legge in una nota allegata all’accordo - evidenziano la necessità di un maggiore impegno dell’amministrazione nella continuità futura della destinazione delle risorse all’istituto dell’articolo 208 per previdenza e assistenza».
Qualcuno potrebbe pensare che ragionare in termini percentuali possa rappresentare un incentivo per i vigili a fare più multe....«Assolutamente no, non ci è stato detto e noi non l’avremmo mai accettato - risponde secco Miglio -.

Il rischio sarebbe quello di tornare a prima del ’59 quando i vigili prendevano una percentuale sulle multe. Noi siamo contrari». Sicuramente è così ma il 3 per cento degli introiti delle multe da ieri va nelle tasche dei vigili.

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