Ibm, in vetrina i servizi evoluti al cittadino

Servizi a cittadini e imprese, gestione efficiente delle risorse, sicurezza e sostenibilità ambientale. Ibm scende in piazza al Forum Pa, da oggi al 20 maggio alla Nuova Fiera di Roma, con tutto il suo know-how da mettere a disposizione delle città e delle amministrazioni centrali e locali per migliorare la vita dei cittadini e realizzare le cosiddette Smarter Town, città intelligenti costruite intorno alle esigenze delle persone, che trovano risposta in soluzioni innovative per vivere la mobilità sostenibile, la città sicura, i servizi, il patrimonio naturale e culturale.
Il Forum Pa è quindi per Ibm Italia, che si avvale di un organico ad alta professionalità anche nell’ambito del settore pubblico (Ibm installò il primo sistema «informatico» dell’Inps nel 1934), un momento di incontro importante per confrontarsi su queste tematiche con gli operatori della Pa, ma anche con università, associazioni di categoria, centri di ricerca, utilities.
«Da questo confronto possiamo capire come migliorare la Pa attraverso l’innovazione - dice Biagio De Marchis, responsabile per il settore pubblico di Ibm Italia -; e l’innovazione è un processo continuo di interazione e collaborazione tra settore pubblico e privato, di incontro tra domanda e offerta. Il settore pubblico è trasversale e noi di Ibm vogliamo interpretare la sua evoluzione come una sfida digitale. Una sfida che vede la Pubblica amministrazione non più come un sistema verticalizzato dove è il cittadino stesso l’elemento di integrazione, ma come sistema trasversale che ruota intorno alla persona e alle sue esigenze. Le nuove tecnologie possono, quindi, aiutarci a creare una Pa più integrata e coesa, capace di modellarsi attorno alle esigenze del cittadino ponendolo al centro dell'ecosistema pubblico: una Pa che usa la rete, quindi, ma che funziona, soprattutto, “come una rete”, per erogare un “valore pubblico” misurabile e percepibile con chiarezza del cittadino».
«Ibm sta lavorando su tutti i grandi temi su cui è impegnata la Pa italiana: semplificazione, qualità, efficienza e ancora fiscalità, welfare, sistemi regionali, integrazione pubblico e privato. Molto c’è ancora da fare e una grande sfida è rappresentata dall’introduzione del cloud computing nella Pa (domani è previsto un convegno), ossia la possibilità di accedere in modo facile e immediato da parte del cittadino ai servizi offerti dalla Pa da qualsiasi luogo e con qualsiasi dispositivo».
«Venezia, Parma, Pisa, Nettuno, Salerno, Bolzano, Reggio Emilia e Salerno sono città che hanno già abbracciato la visione della Smart City di Ibm (il 19 maggio si terrà un convegno) - dice Maria Cristina Farioli, Ibm Business and innovation development director -; Parma, per esempio, la prima che ha abbracciato la nostra visione, attiverà, dal 29 maggio tre sportelli virtuali, dislocati in vari punti della città: uno davanti al centro per i servizi al cittadino - Duc -, uno nei pressi della Barilla e uno vicino al centro commerciale Torri. Una logistica che dimostra come la Pa, nella sua trasversalità, sia sempre più vicina ai cittadini e come pubblico e privato debbano collaborare per migliorare il livello di servizio alla comunità. Laddove servizio è anche sicurezza e ottimizzazione delle risorse: in un Paese come il nostro, con 5mila Comuni a rischio idrogeologico, siamo in grado di fornire gli strumenti per analizzare i flussi delle acque e gestire tale rischio. Non solo, stiamo lavorando, come abbiamo fatto con l’elettricità, a un sistema di distribuzione intelligente del gas. Ovviamente tutto questo è possibile farlo solo di concerto con tutti gli attori del territorio, dalla Pa alle imprese, dalle università ai centri di ricerca.

Solamente conoscendo a fondo il territorio, le sue criticità e collaborando si può creare una città accessibile e sostenibile con cui l’Amministrazione può interagire per migliorarsi».

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