Stile

Ichnusa, la Sardegna fatta birra

O ggi parliamo di birra. Italiana. Anzi, sarda. La Ichnusa. Che festeggia quest'anno il 50° anniversario della nascita del birrificio di Assemini, nell'hinterland cagliaritano. E per l'occasione lancia sul mercato un nuovo prodotto: la birra non filtrata a bassa fermentazione di 100 per cento puro malto d'orzo. Una lager di gradazione alcolica di 5° che, saltando il processo di filtrazione e venendo sottoposta soltanto alla decantazione naturale nei tini di fermentazione, si presenta corposa, leggermente velata, con un sapore equilibrato e di lievito. La bottiglia è unica, più tozza delle altre, e oltre al marchio dei quattro mori, rivisitato e reso più iconico, reca nella controetichetta la foto di gruppo con gli 81 dipendenti del birrificio.

La birra Ichnusa è uno dei vanti della Sardegna. Regione che, nel panorama birrario italiano, ha un ruolo non secondario, visto che sull'isola il consumo pro capite di birra è all'incirca il doppio rispetto al resto dell'Italia (61,7 litri all'anno a testa contro una media nazionale di 29,2). E la stessa Ichnusa vende buona parte dei 600mila ettolitri prodotti ogni anno per lo più sull'isola. Ichnusa quindi si pone come vera ambasciatrice dei valori di un'isola ancora aspra e autentica.

Che realizza sponsorizzando le principali squadre sportive (il Cagliari calcio e il Sassari basket), sostenendo le feste tradizionali come la Sartiglia di Oristano e soprattutto generando un valore aggiunto calcolato in 200 milioni di euro.

Commenti