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Immigrazione: ecco perché l'Europa sbaglia a fidarsi di Erdogan

Secondo il quotidiano tedesco Die Welt, l'Europa sbaglia ad affidare ad Erdogan il dossier immigrazione. Il presidente turco non sarebbe in grado di gestire l'emergenza e l'escalation della violenza contro i curdi rischia di generare nuovi profughi diretti verso l'Europa

Immigrazione: ecco perché l'Europa sbaglia a fidarsi di Erdogan

Quello di voler concedere al presidente turco Erdogan piena libertà d’azione nella gestione della crisi migratoria ai confini europei è un errore. Lo scrive il quotidiano conservatore tedesco Die Welt, che mette in guardia la Germania affermando che il presidente turco non potrà mai essere un partner affidabile per l’Occidente e l'Europa.

Il quotidiano tedesco infatti ritiene che non solo attualmente la Turchia non sia in grado di fermare l’ondata migratoria in atto verso l’Europa, ma che, inoltre, la politica interna spregiudicata del presidente Erdogan, potrebbe rappresentare un ulteriore pericolo in questo senso, facendo riferimento nello specifico al trattamento riservato dal governo turco alla popolazione curda.

In particolare, il quotidiano definisce un “grande errore” quello di Bruxelles e Berlino, sempre più convinte di voler affidare ad Erdogan il controllo del confine turco-siriano per gestire l’ingresso dei profughi in Europa. Una strategia, secondo il Die Welt, poco lungimirante e ignara del fatto che il governo turco stia, nel frattempo, traendo vantaggio dall’accondiscendenza europea per continuare la guerra contro i civili curdi sul proprio territorio. Non è possibile inoltre, secondo il quotidiano, che l’Europa costruisca una partnership profonda con un Paese in cui soldati e poliziotti continuano a macchiarsi di crimini contro civili innocenti e a violare i diritti umani.

Inoltre, Die Welt mette in guardia sulle possibili ripercussioni in Europa proprio del caos interno che la strategia di Erdogan contro la popolazione curda sta alimentando nel Paese. Dallo scorso 15 dicembre infatti, l’offensiva governativa contro i curdi nelle regioni sudorientali ha portato all’uccisione di oltre 300 militanti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e alla trasformazione di interi quartieri in zone di guerra. Ma i morti potrebbero essere anche di più, in quella che sembra configurarsi come una nuova guerra civile e che ha come conseguenza anche quella di generare ulteriori rifugiati, che, secondo il quotidiano tedesco, si aggiungerebbero a quelli che già premono per entrare nel Vecchio Continente. L’escalation della violenza tra le forze di sicurezza turche e i curdi nelle regioni del sud-est ha già spinto alla fuga, infatti, circa 200.000 curdi, costretti a lasciare le proprie case.

La politica aggressiva di Erdogan insomma, secondo i tedeschi del Die Welt, non frenerebbe l’afflusso di rifugiati verso l’Europa, anzi.

Soffiando ulteriormente sul fuoco di un conflitto che si è riacceso sulla scia della guerra in Siria, rischia invece di produrre nuove centinaia di migliaia di profughi, pronti anche loro a bussare alle porte d’Europa.

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