Medicina

Impianti in zirconio per ridare una estetica migliore

Felicita Donalisio

Al giorno d'oggi, una cura odontoiatrica è improponibile se non è accompagnata da un'estetica ottimale: sarebbe impensabile presentare protesi con metalli visibili o imperfezioni evidenti; e la ricerca del «bello» non si limita al cavo orale, ma si estende, spesso, al sorriso, e addirittura al viso nel suo insieme. Una tendenza del tutto nuova rispetto a qualche decennio fa, quando le aspettative con cui ci si rivolgeva al dentista erano esclusivamente quelle di liberarsi dal dolore e di ritrovare una sufficiente capacità masticatoria.
«L'odontoiatria, in effetti, sta sempre più allargando il proprio orizzonte, ed è importante che gli specialisti siano all'altezza della nuova situazione», commenta il dottor Emilio Francini Naldi odontoiatra a Milano, Firenze, Roma e Udine (www.efran.it). «Le richieste che giungono dai pazienti sono sempre più orientate verso il miglioramento estetico di denti e gengive e, spesso, anche delle labbra. E non di rado il discorso si allarga alla valutazione della forma degli zigomi, del naso, del taglio degli occhi... Il lavoro effettuato da un solo professionista diventa allora insufficiente: è necessario che un vero e proprio team si faccia carico del paziente, in modo da guidarlo attraverso le varie discipline, assisterlo adeguatamente e fornirgli le terapie più adatte per il raggiungimento del fine desiderato».
Materiali all'avanguardia e tecniche chirurgiche di branche parallele (anche se considerate lontane dall'odontoiatria) possono essere d'aiuto in questa situazione: «Nelle protesi - sia in quella su impianti sia su denti naturali - oggi è possibile usare lo zirconio, un metallo che associa alla durezza dell'acciaio e alla biocompatibilità del titanio il colore bianco e una trasparenza estremamente simile a quella del tessuto dentale naturale», afferma il dottor Francini Naldi. «Utilizzato come supporto alle “capsule” in ceramica, consente di evitare imperfezioni quali colletti visibili o opacità innaturali; nella costruzione dei perni moncone, invece, consente di avere, fin dall'emergenza dalla gengiva, un materiale perfettamente uguale, come estetica e trasparenza, a un dente vero».
Nella protesi su impianti i risultati sono tali da renderla indistinguibile da quella su elementi naturali: «Lo zirconio non viene modellato tramite fusione come gli altri metalli da protesi, ma fresato da un'apposita macchina guidata da computer, sulla base dell'immagine scannerizzata dell'impronta del dente», spiega lo specialista. «Così facendo, la precisione del manufatto è perfetta».
E veniamo alle varie tecniche chirurgiche: «Personalmente, il fatto di lavorare a fianco di validi chirurghi maxillo facciali, quali il dottor Giuseppe Spinelli dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze, che tratta brillantemente alcuni miei casi, mi dà l'opportunità di risolvere sia piccoli problemi estetici (quali il volume delle labbra o degli zigomi) sia grandi imperfezioni (per esempio, le malposizioni mandibolari, le asimmetrie del volto, una forma del naso non gradita).

I risultati a fine lavoro procurano grande soddisfazione al paziente e, ovviamente un po' di orgoglio anche a noi: costituiscono, infatti, la conferma che siamo riusciti a dare il meglio di quanto poteva essere dato attraverso una riabilitazione facciale totale in grado di venire incontro alle esigenze dell'uomo e della donna di oggi, consapevoli di quanto una bella immagine e un sorriso perfetto siano importanti nella vita e nelle relazioni con gli altri».

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