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Fra inchieste e casse vuote Zaccarelli sogna un Toro in A

In caso di doppio pareggio passano i granata per la migliore classifica

Alessandro Parini

da Torino

Sognava Collina arbitro, il Toro. Quasi come segno di rispetto per il suo passato e la sua storia gloriosa. Il presente, però, è quello che è: Perugia-Torino stasera (arbitro Farina) e Torino-Perugia domenica (De Santis). In palio la serie A. E non solo: perché il vecchio cuore granata pare davvero essere vicino al punto di non ritorno. Se otterrà la promozione, potrà pensare di essersi garantito un futuro quasi degno del suo passato. In caso contrario, nubi pesanti all’orizzonte. Perché il patron Cimminelli viene dato da più parti con l’acqua alla gola: lui smentisce, lo ha sempre fatto e continuerà a farlo. È entrato nel calcio da (ex) tifoso juventino, perché attratto dalla possibilità di fare affari in ambito edilizio: sta ristrutturando lo stadio Comunale, buono anche per le Olimpiadi, e presto (pare) metterà mano al Filadelfia. La squadra, nel frattempo, ha fatto su e giù con la serie B e tra stasera e domenica contenderà al Perugia il pass per la massima serie. Indispensabile, pare: perché qualcuno sussurra che la società abbia debiti con lo Stato nell’ordine di qualche decina di milioni di euro e, insomma, non se la passi bene. Per questo, rimanere nella cadetteria equivarrebbe a un mezzo suicidio. Renato Zaccarelli, direttore generale poi nominatosi allenatore in sostituzione di Ezio Rossi a due giornate dal termine del campionato “normale”, non si nasconde: «È il momento più importante degli ultimi dieci anni». Sufficientemente chiaro. Il destino propone beffardamente la riedizione dello spareggio con gli umbri sette anni dopo quello di Reggio Emilia: allora, il Torino perse ai rigori.
La tensione non manca. Per una volta, però, nemmeno l’entusiasmo: in vista della partita di domenica, si sognano addirittura i 50.000 paganti. Roba che, in stagione, è avvenuta solo quando la Juve ha affrontato Milan, Real Madrid e Liverpool. Prova a rialzare la testa, il Toro: tra le solite voci di cessione della società e l’ex ds Roberto Cravero finito nell’inchiesta genovese. Stasera, insomma, comincia l’ultimo atto ufficiale della stagione calcistica.

Toro leggermente favorito: in stagione regolare si è piazzato terzo, gli basteranno due pareggi per tornare a respirare quell’aria che la storia dovrebbe garantirgli di diritto.

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