Le incognite nascoste di Enel-Metroweb E Telecom punta sul 5G

Maddalena Camera

Scade il 3 giugno prossimo l'offerta di Enel per Metroweb. Entro quella data si dovrà pronunciare il cda di F2i, il maggior azionista della società della fibra, e anche Fastweb, che possiede l'11% di Metroweb Milano, dovrà prendere una decisione. Insomma si preannuncia un weekend di lavoro per gli advisor dell'accordo, tra cui lo studio Vitale & associati, chiamati a valutare la scelta effettuata da Cdp. In realtà, secondo indiscrezioni, non c'è ancora nulla di definitivo.

Cdp infatti non ha stilato alcun comunicato sul fatto di aver scelto Enel e anche la società elettrica è molto prudente. E mentre Telecom si mette in luce in Borsa (+4%) confortata dal parere degli analisti che giudicano «non drammatica» la non acquisizione di Metroweb, anche se negativa in termini di concorrenza, i sindacati sono preoccupati. Per Massimo Cestaro della Slc-Cgil, «la costruzione di una doppia rete non è possibile in quanto raddoppia i costi e abbatte drasticamente gli utili, mettendo a rischio i posti di lavoro di oltre 20mila persone impiegate sulla rete Telecom». Insomma la scelta, molto politica, su cui si basa la decisione di Cdp, che potrebbe essere ribaltata nei prossimi giorni anche se l'ipotesi appare difficile, non piace. Ieri l'ad Flavio Cattaneo e il presidente Giuseppe Recchi erano in audizione al Senato. «Bene così - ha detto Recchi- continueremo il nostro piano nella banda ultralarga e investiremo i soldi risparmiati per Metroweb sul 5G». L'ad Cattaneo ha chiesto regole uguali per tutti e, dopo l'intervento di una senatrice che attribuiva la scelta alla politica, ha detto: «Apprendo che è stato il governo a scegliere l'Enel». Il manager ha anche definito strategiche le torri tlc di Inwit ».

E quindi, forse, non alienabili.

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