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Inizia il Ramadan nel mondo arabo sconvolto da rivolte e carestie

Dalla repressione in Siria alla guerra in Libia dagli scontri fra esercito e milizie nello Yemen alla carestia in Somalia. Il mese sacro è iniziato in uno scenario di tensioni, conflitti e sofferenze. Ma nel Corano non c'è un divieto esplicito: nella storia dell'Islam spesso si è combattuto durante il digiuno

Si è aperto il Ramadan per oltre un miliardo e mezzo di persone nel mondo. Nono mese del calendario lunare islamico, durante il mese sacro i musulmani osservanti non mangiano, non bevono e non hanno rapporti sessuali dall'alba al tramonto. La ricorrenza, destinata alla purificazione dello spirito e del corpo, ricorda quando i primi versi del Corano furono rivelati al profeta Maometto. Ma il Ramadan iniziato ieri per i sunniti, e oggi per gli sciiti, cade in un momento di gravi difficoltà e sofferenze. È un ramadan di guerre, rivolte e gravi sofferenze. In Somalia la carestia uccide. In Libia il conflitto va avanti, in Siria prosegue la repressione, in Yemen riprendono gli scontri tra milizie tribali e esercito.
Eppure, secondo gli esperti, non è una novità la guerra durante il mese sacro, durante il quale ci si astiene dal cibo dall'alba al tramonto. Anzi, il ramadan ha rappresentato nella storia dell'Islam il momento delle grandi vittorie militari e né il Corano né Maometto hanno vietato ai musulmani di combattere in questo periodo. Esistevano nell'Arabia pre-islamica pagana, prima cioè dell'avvento dell'Islam la cui prima rivelazione è avvenuta nel 610 d.C., alcuni mesi nei quali era vietato combattere. Se ne trova traccia nella sura 'al-Tawbà del Corano. Ma ripercorrendo la storia dell'Islam, si vede come Maometto abbia avuto la sua prima grande vittoria come capo militare e religioso il 12 del mese di Ramadan del secondo anno dell'Egira, quando i meccani e i musulmani si scontrarono presso il pozzo di Badr, a circa 105 chilometri da Medina.
La battaglia è considerata l'inizio della «jihad» contro i nemici dell'Islam. Da allora i musulmani caduti in battaglia furono considerati martiri (in arabo «shahid»). Anche la seconda più importante vittoria militare della storia dell'Islam è avvenuta durante il Ramadan. Si tratta della battaglia del fossato, quando alla fine del 626 d.C. i meccani riunirono un esercito di 10mila uomini per assediare Medina.
L'ultima vittoria registrata nel mese di digiuno dal profeta dell'Islam è stata quella di Tabuk, quando nell'autunno dell'anno IX dell'Egira (629-630 d.c.) Maometto ha preparato la campagna contro la città del nord della penisola arabica, ai confini con l'impero bizantino. Importanti vittorie musulmane si sono registrate durante il Ramadan anche secoli dopo, ad esempio nel periodo delle crociate, fino arrivare al secolo scorso, quando gli arabi hanno combattuto contro gli israeliani durante il Ramadan del 1948 e poi nel decimo giorno del Ramadan del 1973, che corrisponde al 6 di ottobre, nella famosa guerra del Kippur. Si è combattuto nel mese sacro anche durante la guerra civile libanese dal 1975 al 1990 e durante la guerra tra Iraq e Iran dal 1980 al 1988, così come è andata avanti l'intifada palestinese dal 1987 al 1993 anche nel mese di Ramadan.

Infine, si sono registrate violenze nelle giornate di digiuno anche nell'Algeria dei primi anni Novanta.

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