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Intercettazioni sui vip: ai tabloid di Murdoch sanzione da 1,2 milioni

Il gruppo del magnate paga per intercettazioni illegali a vip. Coinvolte la MacPherson e la Paltrow. Ascoltavano anche la moglie di Mills

Intercettazioni sui vip: 
ai tabloid di Murdoch 
sanzione da 1,2 milioni

Londra - Intercettazioni illegali ai telefoni dei vip. Il gruppo editoriale che fa capo a Rupert Murdoch ha pagato oltre un milione di sterline  in patteggiamenti extragiudiziali. Il pagamento è stato fatto per "appianare cause legali che minacciavano di rivelare le prove di ripetuti coinvolgimenti di giornalisti del gruppo nell’uso di metodi criminosi per ottenere informazioni" su personalità note della politica, dello spettacolo e dello sport. Secondo il Guardian il patteggiamento riguarda in particolare tre casi che, se finiti in tribunale, avrebbero fatto emergere come giornalisti del gruppo di proprietà del magnate australiano si sarebbero rivolti a investigatori privati che a loro volta avrebbero intercettato sms di numerose personalità pubbliche e avrebbero ottenuto accesso in maniera illegale a informazioni personali, anche fiscali e bancarie.

Giornalisti coinvolti Secondo il Guardian potrebbero essere coinvolti nella vicenda anche Andy Coulson, attuale direttore della comunicazione per il leader conservatore David Cameron, che ai tempi dei fatti in questione era vicedirettore di News of the World, e Rebekah Wade, attuale direttrice del Sun e designata responsabile per le testate della società sempre di proprietà di Murdoch News International, che pubblica tra gli altri il Times. Il quotidiano sostiene che le rivelazioni pubblicate potrebbero portare a centinaia di azioni legali da parte di vittime del News Group e all’apertura di inchieste da parte della polizia su giornalisti del gruppo e i loro responsabili.

Inchieste insabbiate I casi che sarebbero stati insabbiati, scrive il Guardian, sono legati all’arresto nel 2007 di un giornalista di News of the World, Clive Goodman, condannato per aver "piratato" telefoni cellulari di tre dipendenti dei reali. In quella circostanza News International - la consociata proprietaria del Times - affermò che non era a conoscenza di altri giornalisti coinvolti e che Goodman aveva agito di sua iniziativa. Tuttavia, una fonte della Metropolitan police ha riferito al Guardian che "durante l’inchiesta Goodman era emerso che dipendenti di News Group si erano rivolti a investigatori privati per piratare migliaia di telefoni cellulari". Un’altra fonte informata ha detto al giornale che si trattava di "due o tre migliaia di telefoni".

I vip Sempre stando al Guardian, un investigatore privato che aveva lavorato per il News Group, venne incarcerato nel 2007 e ammise all’epoca di aver intercettato illegalmente i telefoni di cinque altri "bersagli" tra i quali Gordon Taylor, presidente del sindacato dei calciatori britannici, oltre a uomini politici e la modella Elle MacPherson.

Indaga la polizia La polizia ha aperto un’inchiesta sul gruppo editoriale di Murdoch. Il capo di Scotland Yard, Sir Paul Stephenson, ha riferito di aver chiesto al suo vice, John Yates, di "stabilire i fatti relativi al caso e di esaminare i dettagli". Stephenson ha aggiunto che il lavoro è in corso. "Precedenti dimostrano che facciamo esattamente quello che siamo tenuti a fare - ha detto ancora il capo di Scotland Yard - se c’è bisogno di indagare, allora indagheremo".

Così la legge In Gran Bretagna "piratare" i telefoni cellulari è considerato un reato sulla base della stessa legge che regola le intercettazioni telefoniche e altre forme di raccolta di informazioni, il Regulation of Investigatory Powers Act 2000, noto come Ripa. La norma stabilisce che le intercettazioni sono illegali salvo nel caso in cui siano effettuate dalla polizia o da servizi di intelligence dietro un preciso mandato e allo scopo di garantire la sicurezza nazionale, prevenire crimini gravi o salvaguardare l’economia del Paese. È inoltre considerato un reato ottenere accesso a informazioni in sistemi di comunicazione, come messaggi vocali, senza l’autorizzazione di un giudice. Non esistono deroghe all’accesso di dati esclusivamente da parte di polizia e intelligence.

È invece regolato da una diversa norma l’accesso ad altri tipi di informazioni personali, come dati bancari, elenchi telefonici o patenti di guida e registrazioni automobilistiche: è il Data protection Act (Protezione dei dati personali) la cui violazione non autorizzata è punibile con una multa.  

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